Discussione:
Tratta da 130m...
(troppo vecchio per rispondere)
Pilas
2008-01-07 00:01:56 UTC
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Dal contatore enel a casa ci sono 130 metri.
Il contatore e' da 3kW.

Quanto deve essere il diametro di questa tratta?
Mi hanno proposto 16mmq... non e' troppo?

Grazie
Elettro2
2008-01-07 01:10:17 UTC
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Post by Pilas
Quanto deve essere il diametro di questa tratta?
Mi hanno proposto 16mmq... non e' troppo?
E' circa il quadruplo di quello che ti serve, ma poensa adesso a future
modifiche, eventuale aumento di potenza, etc. A meno che, come penso, non ti
abbia detto 6 e hai capito 16
Cinghiale
2008-01-07 05:50:33 UTC
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Post by Pilas
Dal contatore enel a casa ci sono 130 metri.
Il contatore e' da 3kW.
Mi hanno proposto 16mmq... non e' troppo?
16 forse è tanto, ma 10 mmq ti servono tutti.
Di conseguenza, visto che il cavo costa poco, rispetto alla posa dello
stesso, tanto vale abbondare ed utilizzare un 16.
--
Cinghiale (35, 109, RM)
Mazda 3 1.6 TD
Mirko
2008-01-07 07:16:32 UTC
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Post by Pilas
Dal contatore enel a casa ci sono 130 metri.
Il contatore e' da 3kW.
Quanto deve essere il diametro di questa tratta?
Mi hanno proposto 16mmq... non e' troppo?
Tenuto conto che la resistivita' del rame e' pari a 17*10^-9 Ohm*m, trovi
facilmente che il tuo tratto di 130 metri avra' una resistenza pari a:
R=2*[(17*10^-9 Ohm*m)*130 m]/(16*10^-6 m^2)=2*17*130/16000=0,28 Ohm se
realizzato in corda da 16 mm^2
Nota: il fattore 2 tiene conto del conduttore che ha ovviamente lunghezza
"doppia" sulla linea che e' bifilare.
Ora con 3 kW, a 220 V hai una corrente I=3000W/220V=14A
Cio' implica che sulla linea avrai una caduta di tensione pari a dV=0,28Ohm
* 14 A=4 V con una dissipazione di potenza pari a circa 56 W (siamo sul 2%
del carico massimo di progetto).
Con una corda da 6 mm^2 che e' circa un terzo del 16 mm^2, avresti una
caduta suppergiu' tripla, diciamo 11 V arrotondando; da cui una dissipazione
di 150 W sulla linea e sei gia' al 5% del carico di progetto massimo.
Tieni conto che si sono stimati i valori alle condizioni di utilizzo estreme
dell'impianto.
Ciao.
Mirko.
Loris_ro
2008-01-07 08:02:24 UTC
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Post by Mirko
Tenuto conto che la resistivita' del rame e' pari a 17*10^-9 Ohm*m, trovi
R=2*[(17*10^-9 Ohm*m)*130 m]/(16*10^-6 m^2)=2*17*130/16000=0,28 Ohm se
realizzato in corda da 16 mm^2
ok.
Post by Mirko
Nota: il fattore 2 tiene conto del conduttore che ha ovviamente lunghezza
"doppia" sulla linea che e' bifilare.
giusto.
Post by Mirko
Ora con 3 kW, a 220 V hai una corrente I=3000W/220V=14A
io avrei fatto 3000W/(230Vx0.9scofi) che cmq fa sempre circa 14/15 A, cmq
andiamo avanti....
Post by Mirko
Cio' implica che sulla linea avrai una caduta di tensione pari a
dV=0,28Ohm * 14 A=4 V con una dissipazione di potenza pari a circa 56 W
(siamo sul 2% del carico massimo di progetto).
giusto.
Post by Mirko
Con una corda da 6 mm^2 che e' circa un terzo del 16 mm^2, avresti una
caduta suppergiu' tripla, diciamo 11 V arrotondando; da cui una
dissipazione di 150 W sulla linea e sei gia' al 5% del carico di progetto
massimo.
ricordo che la caduta di tensione massima ammessa è di 4% sulla tensione
nominale Vn = 230V ovvero quel che serve ad arrivare ai classici 220 V.
Post by Mirko
Tieni conto che si sono stimati i valori alle condizioni di utilizzo
estreme dell'impianto.
in conlusione voto anche io per il 16 mmq

ciao.

Lo
RLDeboni
2008-01-07 14:53:12 UTC
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Post by Loris_ro
Post by Mirko
Tenuto conto che la resistivita' del rame e' pari a 17*10^-9 Ohm*m, trovi
R=2*[(17*10^-9 Ohm*m)*130 m]/(16*10^-6 m^2)=2*17*130/16000=0,28 Ohm se
realizzato in corda da 16 mm^2
ok.
Stavo per postare ... che mi trovo gia' queste repliche :-)
Mi permetto solo di "integrare" il contenuto per ampliare la casistica ;-)

[il mio post]
La sezione del conduttore, nel caso lunghezze di una certa importanza,
si calcola in funzione della caduta di tensione a pieno carico.

Cioe', non ci si preoccupa tanto del fatto che il cavo si possa
riscaldare troppo, o che disperda troppa energia, ma bensi' che la
caduta di tensione non sia tale mandare i valori di tensione al di
fuori delle tolleranze degli apparecchi domestici.

La caduta di tensione e' legata alla resistenza del conduttore.

La resistenza di un conduttore dipende da 4 fattori:
- la sezione del conduttore A (in m2)
- la lunghezza del conduttore L (in metri)
- temperatura del conduttore T (in gradi)
- resistivita' del materiale del conduttore r (ohm/metro)

Trascuriamo un eventuale aumento della temperatura del conduttore
(l'idea e' che se usiamo una sezione elevata, il cavo non si scalda).
Prendiamo percio la resistivita' a 20 gradiC del rame, ovvero 17 nano
ohm / metro.
La resistenza R si ha percio' dalla:

R = r * l / A = (17 / 1'000'000'000) * 130 * 2 / (16 mm2 / 1'000'000) =

= 17 * 260 / 16'000 = 0,28 ohm

Se invece del rame (che costa sempre di piu' ...) si fosse usato
alluminio, avremo a 20 gradiC 26,50 nano ohm/metro, percio':

R(alluminio 16 mm2 x 260mt) = 26,5 x 260 / 16000 = 0,43 ohm.

Ho citato l'alluminio, perche' e' spesso usato sulle dorsali di
distribuzione della rete elettrica.
Credo che la preferenza dell'alluminio nelle reti elettriche aeree sia
dovuto al peso specifico 2,7 kg/dm3 molto piu' basso che dei
9 kg/dm3 del rame.
Pero' con l'andamento dei prezzi del rame, sarebbe interessante sapere
se esistono cavetti (almeno per le sezioni da 16 mm2 in su') di
alluminio ricoperti in PVC e quanto costano.
L'alluminio ha anche una maggiore resistenza alla corrosione del rame (e
questo per una tratta da 130 mt se in un canale umido potrebbe essere
interessante). In ogni caso e' solo un'idea.
Post by Loris_ro
Post by Mirko
Nota: il fattore 2 tiene conto del conduttore che ha ovviamente lunghezza
"doppia" sulla linea che e' bifilare.
giusto.
Post by Mirko
Ora con 3 kW, a 220 V hai una corrente I=3000W/220V=14A
io avrei fatto 3000W/(230Vx0.9scofi) che cmq fa sempre circa 14/15 A, cmq
andiamo avanti....
Perche' ? Non e' meglio considerare il caso peggiore ?
A favore suo e' che un forno elettrico, una stufetta elettrica, il ferro
da stiro, il phon, la lavatrice in riscaldamento, sono la maggior parte
dei "forti" consumatori e sono "resistenze elettriche" e quindi il cosfi
pratico e' piu' vicino a 1. Percio' il suo valore di 0,9 e' prudenziale
(ovvero una buona scelta). Dall'altra pero' assume la tensione di 230V.
E qui abbiamo un problema. ENEL, in barba alle normative e direttive
italiane ed europee, insiste sulla tensione nominale di 220V.
Senza andare a pigliare il contratto, che ovviamente potrebbe contenere
dati obsoleti, e' sufficiente che andate a guardare la prima pagina
della fattura ENEL, dove trovate scritto:

"Tensione di fornitura 220 V - Bassa Tensione"

E quindi il calcolo prudenziale piu' vicino e' forse 3000/(220 * 0,9) =
15,15 A

A peggiorare le cose, poi ENEL puo' scendere fino a 208V senza violare
il contratto. Ed abitualmente (io sono vicino alla cabina) la tensione
e' impostata a valori inferiori di 220V (la misura varia di giorno in
giorno, tra un massimo di 215V ed un minimo di 209V ...).
Una tensione piu' bassa, a parita' di potenza (mi pare che i contatori
elettronici limitano sulla potenza e non sulla corrente), significa una
corrente piu' alta.

Percio' direi che il valore di 16A, che guarda caso e' proprio quello
dei magnetotermici che in genere si usano per gli impianti da 3 kW, non
e' poi cosi' esagerato :-)
Post by Loris_ro
Post by Mirko
Cio' implica che sulla linea avrai una caduta di tensione pari a
dV=0,28Ohm * 14 A=4 V con una dissipazione di potenza pari a circa 56 W
(siamo sul 2% del carico massimo di progetto).
giusto.
[modalita' didattica ;-)]

La caduta di tensione si ha dalla legge di Ohm:

V = R * I = 0,28 * 14 circa 4V

Pero' se consideriamo 15A, saliamo a 4,2V e 16A, saliamo a 4,5V
Post by Loris_ro
Post by Mirko
Con una corda da 6 mm^2 che e' circa un terzo del 16 mm^2, avresti una
caduta suppergiu' tripla, diciamo 11 V arrotondando; da cui una
dissipazione di 150 W sulla linea e sei gia' al 5% del carico di progetto
massimo.
ricordo che la caduta di tensione massima ammessa è di 4% sulla tensione
nominale Vn = 230V ovvero quel che serve ad arrivare ai classici 220 V.
La tensione nominale alla consegna era determinata dalla Legge n.105 del
8 Marzo 1949 che impostava la tensione a 220V (e 380V per il trifase).

Oggi pero' dovrebbe essere in vigore (dopo un rinvio di 6 anni) la CEI
8-6, ovvero la tensione dovrebbe essere portata a 230V (e 400V per il
trifase). Infatti e' ormai un decennio che tutti gli apparecchi
elettrici venduti sono targati per 230V. Percio' sono tarati per
funzionare alle potenze corrispondenti. Una macchina del pane, ad
esempio, eroga la piena potenza di 800W solo se alimentata a 230V. A
220V mi assorbe solo 700W, e se il modello e' economico, non e' detto
che sia correttamente termostatato, percio' la qualita' del pane puo'
non essere la stessa.

In ogni caso, io non limiterei ad una mera applicazione di una norma
(che e' pur sempre una regola empirica, anche se targata ... CEI) sulle
cadute di tensioni "ammissibili".

Supponendo che l'ENEL rispetti la normativa, con una tensione di
riferimento di 230V.
La caduta massima suggerita del 4% ci toglie 9,2V e ci troviamo circa
221V. Tutto bene.
Ma la tensione di 230V e' specificata con un limite minimo di 207,8V e
massimo di 254,0V. Qui ci interessa il limite minimo di 208V.
Infatti, a seguito della caduta del 4%, ci troviamo 208-9,2 = circa 199V
che e' veramente poco. La nostra macchina del pane, ad esempio, scende
ad una potenza di 660W (erano 800W di targa !). Ma peggio, apparecchi
analogici e motori potrebbero funzionare male o surriscaldarsi. E la
luce delle lampadine ad incandescenza, oltre che una colorazione gialla,
si riduce di un buon 20%.
Ma la cosa peggiore e' che in questo condizioni ogni moderata variazione
di tensione si percepisce subito con una fastidiosa variazione della
intensita' luminosa.

Io direi che l'elettricista dovrebbe tenere conto delle tensioni medie
nella localita' in cui si trova l'impianto e calcolare la caduta di
tensione ammissibile vincolandosi questi valori.
Cioe', se la tensione di 230V, o almeno 220V e' mediamente rispettata,
una caduta di una decina di volts mi lascia qualcosa come 210V o di piu'
che e' una tensione piu' che adeguata.
Ma se la tensione di partenza e' al massimo di 210V ? Posso, come
elettricista, fare un'impianto sapendo che il mio cliente, ad esempio,
per l'80% del tempo, si trovera' solo 200V all'interruttore principale
in casa ?
O forse dovre essere piu' severo, e con il solito compromesso economico
di non fare un spesa eccessiva, vincolare la caduta di tensione, ad
esempio a 5V [per garantire almeno 205V mediamente] ?
Come in questo esempio ?

Vuoi vedere che magari l'elettricista che ha proposto il cavo da 16 mm2
ha gia' avuto problemi in zona di tensioni all'utilizzatore troppo basse
? E che con diligenza ha previsto di limitare la caduta di tensione a
pochi volt? :-)
Post by Loris_ro
Post by Mirko
Tieni conto che si sono stimati i valori alle condizioni di utilizzo
estreme dell'impianto.
in conlusione voto anche io per il 16 mmq
Aggiungo un'altro motivo.
Per un'abitazione non e' da escludere un'interesse futuro per un
contratto da 4,5 kW (tra nuovi elettrodomestici, pompe di calore,
congelatori, etc. non ci vuole tanto per impegnare 3 kW).
In tal caso la corrente aumenta di un 50%, e la caduta di tensione idem,
oscillando tra i 6V del primo calcolo ai 6,7V nel caso peggiore.

Ed infine, un'ultima osservazione, quella sulla temperatura che e' stata
liquidata con un 20 gradiC fissi. Che succede se il canale in cui e'
posto il cavo e' piccolo e bene isolato ? Dopotutto a piena potenza, con
4V si dissipano come minimo 50W. Per potere disperdere verso l'ambiente
esterno, il cavo dovra' alzarsi di temperatura, finche il salto termico
non e' tale da smaltire 50W termici.
La resistenza del rame aumenta di circa un 0,4% per ogni grado di
temperatura in piu'. Se a 20 gradi abbiamo 17 nano ohm/m, a 35 gradi
essa si incrementa del 6% a 17,8 nano ohm/m, e' percio' la resistenza
aumenta a 0,29 ohm e la potenza termale emessa sale di un paio di watt.
Se il canale attraversa muri esposti al sole, d'estate gia' la
temperatura di partenza si aggira intorno ai 35 gradi, percio' la
temperatura a regime diventerebbe 35+15 = 50 gradi. La resistenza del
rame sale di un 12%, ovvero ci troviamo 0,31 ohm e la potenza dissipata
aumenta di 6W.
Il guaio e' che se la temperatura aumenta ancora, ci avviciniamo alla
temperatura in cui il PVC perde la sua funzione isolante.

La conclusione e' che, se si tratta di condotti stretti con difficile
dissipazione del calore, un 16 mmq ci sta tutto.
E viceversa, se si vuole risparmiare con un 6 mm2, si deve fare
un'accurato controllo e calcolo della capacita' di dissipare calore del
condotto che ospita la coppia di cavi da 6 mm2.

E l'alluminio ? La sua dissipazione (a pari sezione) e' gia' in partenza
maggiore del rame (parte da oltre 80W), percio' produce piu' calore ed
avendo lo stesso coefficiente termico, la resistivita' sale piu'
rapidamente, e quindi anche la temperatura. Ovvero con il cavetto di
alluminio si raggiunge una temperatura di equilibrio piu' alta.
Percio', nell'esempio fatto qui, oltre alle considerazioni sulla caduta
di tensione, nel caso di condotti che non siano in grado di smaltire il
calore, ci si dovrebbe orientare su cavetti di alluminio da 25 mm2.

IMHO ;-)

R.L.Deboni
Mirko
2008-01-07 15:17:32 UTC
Permalink
Post by RLDeboni
Stavo per postare ... che mi trovo gia' queste repliche :-)
Mi permetto solo di "integrare" il contenuto per ampliare la casistica ;-)
[snip]
soltanto un paio di "tirate d'orecchi" al nostro inimitabile Deboni:
a) la resistivita' si misura in Ohm*m, non Ohm/m
b) su una tratta da 130 m con densita' di corrente nell'ordine di 1A/mm^2
nessuno si preoccupera' mai di problemi di temperatura (se vuoi farti 2
conti, puoi facilmente scoprire che potresti anche coibentare termicamente
il cavidotto senza andare incontro ad apprezzabili incrementi di temperatura
in condizioni operative). Pensa che per brevi tratti dove il determinante
non e' la caduta di tensione, si piazza tranquilli anche il 4mm^2 e non va
certo a fuoco. Ho visto persino il 2.5 (su tratte di 40m!!! Ahiaiaiaiaiiiii,
per i 3 kW domestici, orrore).
Per il resto, facevi prima a riportare tutto su Wikipedia e mettere il link
:)
Scherzo ehhh.
Ciao.
Mirko.
RLDeboni
2008-01-08 02:28:47 UTC
Permalink
Post by Mirko
a) la resistivita' si misura in Ohm*m, non Ohm/m
Ahiaa ... e' vero, ... ho bisogno di un revisore bozze ...
Post by Mirko
b) su una tratta da 130 m con densita' di corrente nell'ordine di 1A/mm^2
nessuno si preoccupera' mai di problemi di temperatura
Su questo sono d'accordo, tant'e' che ho iniziato ignorando la temperatura.
Post by Mirko
(se vuoi farti 2
conti, puoi facilmente scoprire che potresti anche coibentare termicamente
il cavidotto senza andare incontro ad apprezzabili incrementi di temperatura
in condizioni operative).
Su questo invece non sarei convinto, 50W non sono proprio zero. Dipende
da cosa mi intende per "coibentare". E poi se siamo in presenza di una
parete sud esposta a temperatura estive, saliamo subito di una bel po'
di gradi senza neanche ... scaldare.

La mia intenzione era solo di "sensibilizzare" sull'esistenza anche di
questo parametro (la temperatura). Magari la soluzione e' banale, usare
un cavetto con PVC da 105 gradi oppure con materiali non termoplastici
(come e' invece il PVC quando si surriscalda).
Post by Mirko
Pensa che per brevi tratti dove il determinante
non e' la caduta di tensione, si piazza tranquilli anche il 4mm^2 e non va
certo a fuoco.
Certo. Ma un giorno fa lo stesso ragionamento in condominio. E mi infila
il suo 4 mm2 in un canale stipato oltremodo in cui corrono altri 100
coppie di cavetti di 4 mm2. Se non succede niente e' perche' e'
improbabile che tutti i contatori viaggino a tavoletta a 3 kW ... o no?
Post by Mirko
Ho visto persino il 2.5 (su tratte di 40m!!! Ahiaiaiaiaiiiii,
per i 3 kW domestici, orrore).
Per il resto, facevi prima a riportare tutto su Wikipedia e mettere il link
:)
Ogni tanto lo faccio, ma sono pigro ;-)

Infatti, al contrario di quando scrivo sui NG, su Wikipedia controllo e
ricontrollo quanto scrivo. Perche' ritengo che meriti la massima
serieta'. Pero' non e' divertente, diventa un lavoro.

R.L.Deboni
antonyfrank
2008-01-07 15:19:43 UTC
Permalink
qualche giorno fa' sono stato da una persona e mi ha colpito una cosa:
a parte il contatore monofase per la casa, aveva un contatore trifase
per il capannone
contatore trifase da 3kw
la linea principale (20-30 metri) dal contatore al capannone era con
un cavo 4x1,5mmq
gli dissi che mi pareva un po' piccolo il cavo..
mi rispose che con un cavo da 2,5 ci potevano passare 16ampere; il suo
contatore e' settato in modo che stacchi a 7,5 ampere, da cio'
concludeva che l'1,5 era gia' sufficiente... mah

voi che dite?
Mirko
2008-01-07 16:07:08 UTC
Permalink
Post by antonyfrank
a parte il contatore monofase per la casa, aveva un contatore trifase
per il capannone
contatore trifase da 3kw
la linea principale (20-30 metri) dal contatore al capannone era con
un cavo 4x1,5mmq
gli dissi che mi pareva un po' piccolo il cavo..
mi rispose che con un cavo da 2,5 ci potevano passare 16ampere; il suo
contatore e' settato in modo che stacchi a 7,5 ampere, da cio'
concludeva che l'1,5 era gia' sufficiente... mah
voi che dite?
Che a prescindere dalla lunghezza (che invoglia sempre a salire con la
sezione), anche la densita' pone dei vincoli dissipativi per i tratti brevi.
E se e' vero che si possono far passare 4A a mm^2, nel caso in esame saremmo
anche a 5A /mm^2. Invero decisamente troppi per 20/30 metri. Mi starebbe
bene per un cavo in aria, di qualche metro e condizioni non gravose. Ma per
un impianto fisso, il tuo amico sta letteralmente risparmiando sul rame e
"dissipando" in calore quello che non ha speso in rame. I conti li si fa
sempre con la legge di Ohm e con i vincoli od i desiderata alla mano. Ormai
le formule... son state scritte. Basta metter dentro i numeri giusti. Col
trifase... c'e' soltanto un radice di 3 (1.7 circa) da aggiungere per i
calcoli relativi alla potenza con un trifase bilanciato.
Ciao.
Mirko.
antonyfrank
2008-01-07 16:13:57 UTC
Permalink
Post by Mirko
il tuo amico sta letteralmente risparmiando sul rame e
"dissipando" in calore quello che non ha speso in rame.
ma il fatto di dissipare in calore, vale solamente quando per es. sta
utilizzando tutti e tre i kw o anche di notte quando non c'e' nulla in
funzione?
p.s.: ma la caduta di tensione si misura con o senza carico? senza
carico, lui dice di avere 400 e rotti volt alle prese...
Mirko
2008-01-07 16:33:53 UTC
Permalink
Post by antonyfrank
ma il fatto di dissipare in calore, vale solamente quando per es. sta
utilizzando tutti e tre i kw o anche di notte quando non c'e' nulla in
funzione?
Naturalmente la dissipazione si instaura quando c'e' corrente, cioe' quando
c'e' carico: tanto piu' alta quanto piu' alto e' il carico. Se metti una
prolunga da 100 metri alla presa, e non ci attacchi un utilizzatore
all'altro capo, non e' che la prolunga si scalda! Esistono fenomeni
capacitivi, ma alla frequenza di 50 Hz possiamo considerarli come
inesistenti. Quindi di notte o quando il contatore non gira come un matto il
cavo resta freddo freddo, e non dissipa nulla.
Post by antonyfrank
p.s.: ma la caduta di tensione si misura con o senza carico? senza
carico, lui dice di avere 400 e rotti volt alle prese...
Ahhh, che bella scoperta. Come dire che se non appendi ad asciugare le
coperte ai fili dello stenditoio, questi restano belli dritti. A vuoto la
tensione a fine linea eguaglia quella all'ingresso, anche se ci metti un
3*0.75 mm^2.
Vedila come tante auto in un'autostrada a due sole corsie: dovranno andare a
70 km/h. Se non c'e' traffico invece, una Ferrari puo' sfrecciare a 300
km/h. (Poco traffico, cioe' poca corrente, non c'e' impedimento e gli
elettroni, cosi' come le auto, corrono). Per gli elettroni e' piu' o meno la
stessa cosa che con le automobili...
Ciao.
Mirko.
antonyfrank
2008-01-07 19:21:56 UTC
Permalink
e come si fa a misurare questa caduta di potenziale?
si collega in una presa un carico (per es. 2-3kw) e poi si misura la
ddp tra i conduttori in una presa vicino? o si misura la ddp ai capi
del carico?
'Roccia' Max
2008-01-07 07:33:44 UTC
Permalink
Post by Pilas
Mi hanno proposto 16mmq... non e' troppo?
Quando si parla di sezioni di cavi elettrici, finchè passa nei tubi
non e' mai troppo.

cia'
Max
Il Russo
2008-01-07 08:20:11 UTC
Permalink
Post by 'Roccia' Max
Post by Pilas
Mi hanno proposto 16mmq... non e' troppo?
Quando si parla di sezioni di cavi elettrici, finchè passa nei tubi
non e' mai troppo.
... quoto ... specialmente nella "lunghezza" ...
GM
2008-01-07 14:29:57 UTC
Permalink
Post by Il Russo
Post by 'Roccia' Max
Post by Pilas
Mi hanno proposto 16mmq... non e' troppo?
Quando si parla di sezioni di cavi elettrici, finchè passa nei tubi
non e' mai troppo.
... quoto ... specialmente nella "lunghezza" ...
--------------->

diavolo... allora (voi che siete bravi a far calcoli etc.) penso che la
sezione del mio cavo non sia
corretta ???
distanza contatore-casa 50 metri con contatore da 4,5 KW... attualmente
ho il cavo da 6 mm...
secondo me è insufficiente...
che dite ???
Grazie Giuseppe
Mirko
2008-01-07 15:19:05 UTC
Permalink
Post by GM
diavolo... allora (voi che siete bravi a far calcoli etc.) penso che la
sezione del mio cavo non sia
corretta ???
distanza contatore-casa 50 metri con contatore da 4,5 KW... attualmente ho
il cavo da 6 mm...
secondo me è insufficiente...
che dite ???
consolati...
Vuoi un esempio? Casa mia: 40 metri dal contatore, 3kW, 2.5 mm^2.
Ho vinto una medaglia per la distribuzione piu' sfigata?
Ciao.
Mirko.
Fabbrogiovanni
2008-01-07 15:23:59 UTC
Permalink
Post by Mirko
Vuoi un esempio? Casa mia: 40 metri dal contatore, 3kW, 2.5 mm^2.
Ho vinto una medaglia per la distribuzione piu' sfigata?
Se ci attacchi una saldatrice a inverter l apoveretta si metterà a piangere
dalla disperazione:-)
--
Fabbrogiovanni
Mirko
2008-01-07 16:15:33 UTC
Permalink
Post by Fabbrogiovanni
Post by Mirko
Vuoi un esempio? Casa mia: 40 metri dal contatore, 3kW, 2.5 mm^2.
Ho vinto una medaglia per la distribuzione piu' sfigata?
Se ci attacchi una saldatrice a inverter l apoveretta si metterà a
piangere dalla disperazione:-)
Francamente non ho mai approfondito la tecnologia delle saldatrici ad
inverter. Pero' da elettronico ti dico che se funzionano ereditando i
principi fatti propri dai sistemi di alimentazione switching, ebbene, puo'
sembrar strano, ma non risentirebbero in modo significativo dei cali di
tensione d'alimentazione. E dato che pesano poco, per forza di cose la
conversione da tensione alta (di rete) a tensione bassa verra' effettuata a
frequenze ben piu' alte rispetto ai 50 Hz. Sicche' sarei quasi pronto a dire
che non mi meraviglierei di trovare una saldatrice che funzioni
indifferentemente a 230 come a 115 senza dover commutare alcunche'. Mai
visto gli alimentatori dei prodotti consumer moderni? Vanno con tensioni da
100 V a 240 V senza fare una piega.
Cio' non toglie che se il fabbro ci dice che talune inverter soffrono di
prolunghe-lunghe e cavi sottili, io mi adeguo e gli credo sulla parola.
Ciao.
Mirko.
Fabbrogiovanni
2008-01-07 16:28:23 UTC
Permalink
Post by Mirko
Post by Mirko
Vuoi un esempio? Casa mia: 40 metri dal contatore, 3kW, 2.5 mm^2.
Ho vinto una medaglia per la distribuzione piu' sfigata?
Se ci attacchi una saldatrice a inverter la poveretta si metterà a
piangere dalla disperazione:-)
Francamente non ho mai approfondito la tecnologia delle saldatrici ad
inverter. Pero' da elettronico ti dico che se funzionano ereditando i
principi fatti propri dai sistemi di alimentazione switching, ebbene, puo'
sembrar strano, ma non risentirebbero in modo significativo dei cali di
tensione d'alimentazione. E dato che pesano poco, per forza di cose la
conversione da tensione alta (di rete) a tensione bassa verra' effettuata
a frequenze ben piu' alte rispetto ai 50 Hz. Sicche' sarei quasi pronto a
dire che non mi meraviglierei di trovare una saldatrice che funzioni
indifferentemente a 230 come a 115 senza dover commutare alcunche'. Mai
visto gli alimentatori dei prodotti consumer moderni? Vanno con tensioni
da 100 V a 240 V senza fare una piega.
Cio' non toglie che se il fabbro ci dice che talune inverter soffrono di
prolunghe-lunghe e cavi sottili, io mi adeguo e gli credo sulla parola.
Non sono in gradi di seguirti in questi discorsi difficili:-)
Forse mi sono espresso male, più che la saldatrice sarà l'operatore a
soffrire perchè imposti la manopola al massimo e gli A effettivi saranno
molto meno e l'elettrodo fonde in modo penoso.
--
Fabbrogiovanni
GM
2008-01-07 16:07:05 UTC
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Post by Mirko
Post by GM
diavolo... allora (voi che siete bravi a far calcoli etc.) penso che
la sezione del mio cavo non sia
corretta ???
distanza contatore-casa 50 metri con contatore da 4,5 KW...
attualmente ho il cavo da 6 mm...
secondo me è insufficiente...
che dite ???
consolati...
Vuoi un esempio? Casa mia: 40 metri dal contatore, 3kW, 2.5 mm^2.
Ho vinto una medaglia per la distribuzione piu' sfigata?
Ciao.
Mirko.
-----------
wow... mal comune... ;-())
ma in sostanza che sezione di cavo dovrei avere ???
in quanto, volendo, avrei la possibilità /questa estate/ di cambiare
cavo...
Ciao
Mirko
2008-01-07 16:25:06 UTC
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Post by GM
wow... mal comune... ;-())
ma in sostanza che sezione di cavo dovrei avere ???
in quanto, volendo, avrei la possibilità /questa estate/ di cambiare
cavo...
Cambiare? Se proprio puoi, aggiungi un bel 10 mm^2 e metti il tutto in
parallelo alla linea esistente. I calcoli per stabilire la caduta sono
analoghi a quelli gia' riportati.
Pero' questa e' un'idea da incompetente. Per quel che ne so (poco) potrebbe
esistere anche qualche norma che vieta l'adozione di linee in parallelo. Io
ti diro' che nel mio caso (clinico) di linea da 2.5 mm^2 su 40 metri per i
3kW, avrei voglia di mettere in parallelo le due dorsali presenti, entrambe
da 2.5mm^2 in quanto originariamente avevo le due linee separate. Da quando
anni orsono in mia assenza hanno piazzato le protezioni magneto-termiche e
diff.li nell'appartamento, hanno deciso di fare la salita usando una sola
linea (sottodimensionata), per risparmiare moduli! Cosi' adesso quando in
casa accendo il forno da 2 kW, vedo le lampade che vanno a intermittenza...
in corrispondenza di accensioni e spegnimenti. Ed ho pure sta linea
inutilizzata che vorrei mettere in parallelo a quella esistente se soltanto
non l'avessero mozzata in prossimita' del contatore (sti fetenti). Prima o
poi mi prendo la briga di andare a scovarla, prolungarla per fargli fare un
po' di lavoro utile.
Tornando al tuo caso, se proprio vuoi puoi mettere il 16 mm^2. Come si
diceva abbondare non costa che il prezzo del rame ed abbassa le cadute sotto
carico. Non comporta ulteriori rovesci della medaglia che io sappia (a parte
il peso a trasportare la corda, che piu' e' grossa e piu' pesa).
Ciao.
Mirko.
Pilas
2008-01-08 02:30:52 UTC
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Post by Pilas
Quanto deve essere il diametro di questa tratta?
Ringrazio TUTTI.
Appena posso vado a vedere quanto e' la tensione nelle varie ore della
giornata tramite il mio multimetro con connessione seriale al PC e SW di
logging.

In funzione di questo stabiliro' grazie principalmente a Deboni il valore
del diametro.

Si tratta comunque di una casa di campagna, usata di rado.
Il fattore dispersione energetica non mi preoccupa, quello termico ancora di
meno.
Mi preoccupa invece cio' che accadrebbe agli utilizzatori nel caso la
tensione scendesse sotto determinati valori, quindi e' bene che io la
controlli prima di comprare il cavo.

In ogni caso, credetemi, 130m di 16mmq COSTA veramente TANTO.
Da quello che mi dicono, circa 1000 euro... :(

Grazie comunque.
Saluti
antonyfrank
2008-01-08 10:35:40 UTC
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Post by Pilas
In ogni caso, credetemi, 130m di 16mmq COSTA veramente TANTO.
Da quello che mi dicono, circa 1000 euro... :(
dipende anche dal tipo di cavo (fror, fg7, o altro) quanti fili dentro
ecc.
ricordo che per 800 metri di cavo fg7 4g16 il preventivo era di circa
diecimila euro

solo il filo da 16 da solo dovrebbe costare circa 1 euro al metro se
non ricordo male..
Cinghiale
2008-01-08 18:46:25 UTC
Permalink
Post by Pilas
Mi preoccupa invece cio' che accadrebbe agli utilizzatori nel caso la
tensione scendesse sotto determinati valori, quindi e' bene che io la
controlli prima di comprare il cavo.
Ma infatti nel tuo caso devi preoccuparti proprio delle cadute di tensione:
magari la pompa del pozzo (o qualcosa del genere) non riesce a partire.
In ogni caso la prova che vuoi fare lascia un po' il tempo che trova: la
tensione che ti interessa non è quella a vuoto ed immediatamente sotto il
contatore (tensione che probabilmente andrà benissimo), bensì quella a pieno
assorbimento ed a valle del cavo.
Post by Pilas
In ogni caso, credetemi, 130m di 16mmq COSTA veramente TANTO.
Da quello che mi dicono, circa 1000 euro... :(
Sì ma il 10mm2 non è che lo regalino. Il 6 non te lo dico nemmeno perché
semplicemente *non ti basta*. Magari oggi funziona, tra 5 anni che inizia ad
ossidarsi il conduttore o deteriorarsi l'isolante ti tocca sostituirlo.
--
Cinghiale (35, 109, RM)
Mazda 3 1.6 TD
RLDeboni
2008-01-10 23:30:16 UTC
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Post by Pilas
In ogni caso, credetemi, 130m di 16mmq COSTA veramente TANTO.
Da quello che mi dicono, circa 1000 euro... :(
Era per questo che ero curioso (e' da un po' di anni che sono fuori dal
settore) quanto costano, se esistono in guaina e di sezione da 16 mm2, i
cavi in alluminio. Mi pare che negli Stati Uniti, i cavi di alluminio,
anche per uso domestico, sono in uso fin dagli anni '70.

Il mercato elettrico europeo forse e' piu' "tradizionalista", ma il rame
negli ultimi anni e' salito parecchio, mentre il mercato dell'alluminio
mi sembra che sia piu' tranquillo, percio' forse i prezzi potrebbero
essere diventati interessanti.

Infatti la quotazione odierna dell'alluminio e' di circa 2,5 dollari al
kg e quella del rame e' di 7,35 dollari al kg [al cambio odierno di 1,48
dollari/euro, i prezzi sono 4,97 euro/kg per il rame e 1,69 euro/kg per
l'alluminio]

Dai numeri che abbiamo visto, per avere la stessa conduttivita' del
rame, dobbiamo calcolare una sezione dell'alluminio di almeno 26,5/17 =
1,56 maggiore. Cioe' se nell'esempio abbiamo suggerito un 16 mm2 di
rame, ci servono almeno 16 * 1,56 = 24,94 cioe' 25 mm2 per un cavo di
alluminio.

Ora, 130 m di cavo di rame da 16 mm2 ha un volume di:

130 * 16/(1000*1000*1000) m3 = 130 * 16/ (10*10*10) dm3 = 2,08 dm3

Invece 130 m di cavo di alluminio da 25 mm2 ha un volume di:

130 * 25/(10*10*10) = 3,25 dm3

Pero', l'alluminio e' molto piu' leggero del rame. Vediamo il peso dei
metalli nei due casi. Il rame pesa 8,96 kg/dm3. L'alluminio pesa 2,7
kg/dm3. Percio' i due cavi pesano:

130 m cavo rame da 16 mm2 --> 2,08 * 8,96 = 18,64 kg che al prezzo
odierno implica 18,64 * 4,97 = 92,55 euro di metallo

130 m cavo allumino da 25 mm2 --> 3,25 * 2,7 = 8,78 kg che al prezzo
odierno implica 8,78 * 1,69 = 14,83 euro di metallo


Visti questi numeri, perche' gli elettricisti propongono al povero (nel
senso di "pantalone che paga" ;-) pilas, 130 m di cavo di rame da 16
mm2 quando ho il forte sospetto che 130 m di cavo di alluminio da 25 mm2
dovrebbe costare, per male che vada (con la scusa della *novita'*)
almeno la meta' (ma se fossimo giusti, dovrebbe costare almeno un sesto).

C'e' qualcosa che non ho considerato ?
Tra parentesi, ora vedo un'altro motivo percui ENEL usa l'alluminio per
le linee aree, non e' solo che e' piu' leggero sui tralicci, e' anche
piu' leggero sui bilanci aziendali.

R.L.Deboni
Pilas
2008-01-11 15:19:00 UTC
Permalink
Post by RLDeboni
Visti questi numeri, perche' gli elettricisti propongono al povero (nel
senso di "pantalone che paga" ;-) pilas...
Appena posso mi informo meglio su Cu e Al.
Grazie cmq a tutti.

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