Post by BoilerSi parla di Hi-Fi, ma non ci si rendo conto (o non ci si *vuole*
rendere cono) che i segnali che vengono elaborati sono trà i piu'
banali.
Ho avuto un assistente in un seminario che lavorava su sistemi a 60
GHz. Sentir dire che un segnale in banda audio è problematico e
bisogna prendere accorgimenti come quello di tenere i cavi lunghi
uguali lo farebbe finire sotto il tavolo dal ridere.
Calma, ... diversi fattori entrano in gioco attorno i cavi che portano il
segnale dall'amplificatore ai diffusori acustici.
Bisogna considerare che il segnale è a bassa impedenza, tanta corrente e bassa
tensione, per questo motivo ha una certa rilevanza la sezione dei cavi in quanto
se di non adeguata sezione la loro resistenza peggiora il fattore di smorzamento
dell'amplificatore, ovvero il rapporto tra l'impedenza del sistema cavo
diffusore e l'impedenza di uscita dell'ampli. E' noto l'effetto del fattore di
smorzamento sulla riproduzione dei bassi; volendo semplificare molto ciò si
traduce in: basso fattore di smorzamento=bassi "lunghi", alto fattore di
smorzamento=bassi frenati, il tutto ovviamente in rapporto al diffusore
acustico. Sommando alcuni "piccoli" errorii è estremamente facile ottenere una
riproduzione dei bassi "cessosa", basta mettere in una libreria diffusori
economici caricati in bass-reflex con porta posteriore, collegarli con un lungo
doppino telefonico e poi pompare.
Bisogna considerare anche che volente o nolente, un cavo elettrico di
qualsivoglia implementazione è un filtro passa basso che nel modello più
semplice è composto da una resistenza serie, una capacità parallelo ed
un'induttanza serie. Ora, quando questo modello di cavo vien fatto lavorare su
basse impedenze, la capacità parallelo diventa abbastanza irrilevante, ma non
l'induttanza serie direttamente proporzionale alla lunghezza. Da calcoli fatti
l'effetto passa basso interessa le armoniche delle frequenze più alte, ovvero
quelle componenti che contribuiscono in maniera determinante al cosidetto
"timbro", tanto per semplificare al massimo.
Da ciò si può facilmente dedurre l'importanta tutt'altro che bizzarra di tenere
uguale la lunghezza dei cavi che vanno ai diffusori.
Chi lavora su sistemi a 60 Ghz, non ha normalmente la più pallida idea delle
problematiche inerenti la riproduzione audio, molto complesse ed ancora non del
tutto chiarite, semplicemente perchè il fine è diverso.
Dove si è avuto un "trafilamento" tra tecnologie volte alla trasmissione dei
segnali in alta frequenza e quelle di bassa frequenza è nell'impiego
sperimentale dei cavi UTP cat 5, per esempio, come cavi di potenza per collegare
l'amplificatore ai diffusori acustici. E' noto che l'induttanza serie di questi
cavi è particolarmente bassa, dovendo trasmettere segnali fino a 100 ed oltre
MHz, quindi parallelando ordinatamente le copie ed anche più cavi per ottenere
una sezione totale adatta alle esigenze audio, si possono ottenere ottimi cavi
economici e di elevata qualità. Poi, le riviste possono anche promuovere cavi
esoterici dal costo di centinaia di euro al metro che servono solo ad ingrassare
la catena commerciale di queste apparecchi, peraltro fortemente in crisi, ma con
un po' di "buon senso tecnico" si possono evitare errori e ottenere
soddisfazione a prezzo contenuto con gli apparecchi hi-fi.
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o o;
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Salutoni
E. Delacroix