Pekilan
2005-05-06 14:36:31 UTC
Recentemente ho sollevato un'avviso nel caso di ascensore con i freni di
servizio starati che inchiodano. E si e' parlato di forze di frenata.
Il problema si presenta anche per chi usa un paranco (ed inchioda).
E' vero che un paranco cala molto lentamente, ma perche' ? Da un lato
perche' sono motori piccoli molto demoltiplicati, ma in cambio si ottiene
un beneficio di sicurezza in calata.
Sono andato a ripescare i miei appunti di cinematica: moto rettilineo.
Tutti sanno che la velocita' costante e' semplicemente distanza/tempo:
v = d / t
cioe' la mia velocita' in modo costante si ottiene dividendo la distanza
percorsa (cioe' la *differenza* tra la posizione iniziale e la posizione
finale durante il periodo in cui cronometro) per il tempo impiegato. Se mi
sono *spostato* di 5 metri in due secondi, la mia velocita' e' di 5 / 2 =
2,5 metri al secondo.
qualcuno forse si ricordera' che l'accelerazione unifome (cioe' costante) e'
data dalla velocita'/tempo:
a = v / t
cioe' la mia accelerazione uniforme si ottiene dividendo la differenza di
velocita' per il tempo trascorso tra le due misure di velocita'. Se mi
all'istante zero mi muovevo a 1,0 metri al secondo e 3 secondi dopo procedo
a 2,5 metri al secondo, la mia accelerazione e' di (2,5-1,0)/3 = 0,5 metri
al (secondo * secondo).
Si noti che la formula semplificata a = v / t si usa quando o la velocita'
di arrivo o di partenza e' zero. Se invece ho solo variazioni dovrei
scrivere:
a = (vi - vf) / t
Sepmlifichiamoci la vita e consideriamo solo i casi in cui partiamo da zero
o ci fermiamo da zero, cosi' possiamo usare tranquillamente la a=v/t
Naturalmente possiamo sostiuire la v=d/t e quindi abbiamo:
a = v / t = (d / t) / t = d / (t * t)
In altre parole se sono fermo e in un certo tempo al quadrato percorro una
certa distanza accelerando in modo costante ho una accelerazione pari a:
distanza percorsa per raggiungere quella velocita' / quadrato del tempo
impiegato
e viceversa se sono in frenata, la mia decelerazione e' pari a:
distanza percorsa per fermarmi / quadrato del tempo impiegato
Esempio: se sto procedendo ad una certa velocita' e mi fermo in modo
graduale in 4,9 metri nel tempo di 0,707 secondi, la mia decelerazione e'
pari a:
a = 4,9 / (0,707 * 0,707) = 4,9 / 0,500 = 9,8 m / (s * s) cioe' ad 1 g (una
gravita' terrestre)
A questo punto non ci resta che ricorda che cosa e' la forza, cioe' massa
per accelerazione.
f = p * a
Facile! :-) Oppure:
f = p * v / t = p * d / (t * t)
La forza si misura in Newton: N = kg * m / (s * s)
Molti sanno ormai che l'accelerazione di gravita e' di circa 9,8 m/(s * s)
e' da questo possiamo concludere che un massa di 5 applica sul punto ove e'
appoggiato una forza di f = p * a = 5 * 9,8 = 49 N
Oppure possiamo dire che 49 N *schiacciano* come un massa di 5 kg.
Adesso andiamo all'ascensore. Supponiamo che la cabina ha una massa di 680
kq e abbia una porta di 320 kg (4 persone). Quindi la massa totale sia di
1000 kg. Facciamo finta che la fune non abbia peso e che la fune non slitta
sul tamburo dell'argano (cosi' non abbiamo da considerare il contrappeso).
La velocita' massima della cabina di 2,5 metri al secondo (oltre scatta il
limitatore di velocita' con blocco conseguente).
Domanda A) se la cabina, dalla massima velocita', si ferma in 0,5 metri,
quale e' la decelerazione ?
Allora: a=v/t, ma ci manca t, pero' sappiamo che v=d/t da cui t=d/v
(distanza percorsa diviso la velocita' ci da' il tempo impiegato).
Sostituendo: a=v/t=v*(1/t)=v*(1/(d/v))=v*(v/d)=(v*v)/d
ho separato la frazione per evidenziare i passaggi e per chi non fosse
pratico, l'inverso di una frazione e' la frazione all'inverso :-)
In ogni caso, fidatevi: a = (v*v)/d
Sostituendo: a = (2,5 * 2,5) / 0,5 = 12,5 m / (s*s)
cioe' di piu' di 1 g!
Domanda B) quanto e' durata la frenata ?
Prendiamo: a=v/t, scambiamo i termini per ricavarci t=v/a ed otteniamo:
t = 2,5 / 12,5 = 0,2 secondi
cioe' 2 decimi di secondo.
Domanda C) quale e' la forza "aggiuntiva" esercitata sulla fune ?
f = p * a = 1000 * 12,5 = 12'500 Newton
Domanda D) Per gravita', quale massa tira le corde con la stessa forza ?
Dato che f=m*g, spostando g per ricavarci m abbiamo m=f/g cioe':
m = 12'500 / 9,8 = 1276 kg
Domanda E) Quale e' la totale massa che le corde *vedono* durante la
frenata ?
Basta sommare la massa reale alla massa apparente creata dalla frenata:
pt = pr + pa = 1000 + 1'276 = 2'276 kg
Ora supponiamo che per un difetto (ferrodi che inchiodano) la cabina in
piena corsa si fermi in 0,1 metri (una vera e propria inchiodata), tale da
provocare fratture ai passeggeri. Quale e' la risposta alla domanda A) ?
a=v*v/d=2,5*2,5/0,1=62,5 m/(s*s) cioe' circa 6 g!!!)
Ed alla domanda B) ?
t=v/a=2,5/62,5=0,04 secondi (4 centesimi di secondo, praticamente istantaneo
per la nostra percezione)
Ed alla domanda C) ?
f=p*a=1000*62,5=62'500 Newton
Ed alla domanda D) ?
m=f/g=62'500/9,8=6'378 kg !!!
che porta ad una totale massa equivalente sulle funi di pr + pa = 7'378 kg
cioe' sette volte superiore alla situazione a riposo.
Ed ecco perche' il movimento lento di un paranco e' un fattore di sicurezza.
Perche' anche la fermata piu' brusca non arriva a rompere la fune. Infatti
la velocita' incide al quadrato sulla accelerazione.
Chi ha voglia di calcolare quando le funi iniziano a slittare
sull'argano ? :-) (fattore intrinseco che protegge le funi ?)
Tra parentesi, ecco perche' e' meglio ungere abbondantemente le funi ...
Scusate la lunghezza ... :-)
Pekilan
servizio starati che inchiodano. E si e' parlato di forze di frenata.
Il problema si presenta anche per chi usa un paranco (ed inchioda).
E' vero che un paranco cala molto lentamente, ma perche' ? Da un lato
perche' sono motori piccoli molto demoltiplicati, ma in cambio si ottiene
un beneficio di sicurezza in calata.
Sono andato a ripescare i miei appunti di cinematica: moto rettilineo.
Tutti sanno che la velocita' costante e' semplicemente distanza/tempo:
v = d / t
cioe' la mia velocita' in modo costante si ottiene dividendo la distanza
percorsa (cioe' la *differenza* tra la posizione iniziale e la posizione
finale durante il periodo in cui cronometro) per il tempo impiegato. Se mi
sono *spostato* di 5 metri in due secondi, la mia velocita' e' di 5 / 2 =
2,5 metri al secondo.
qualcuno forse si ricordera' che l'accelerazione unifome (cioe' costante) e'
data dalla velocita'/tempo:
a = v / t
cioe' la mia accelerazione uniforme si ottiene dividendo la differenza di
velocita' per il tempo trascorso tra le due misure di velocita'. Se mi
all'istante zero mi muovevo a 1,0 metri al secondo e 3 secondi dopo procedo
a 2,5 metri al secondo, la mia accelerazione e' di (2,5-1,0)/3 = 0,5 metri
al (secondo * secondo).
Si noti che la formula semplificata a = v / t si usa quando o la velocita'
di arrivo o di partenza e' zero. Se invece ho solo variazioni dovrei
scrivere:
a = (vi - vf) / t
Sepmlifichiamoci la vita e consideriamo solo i casi in cui partiamo da zero
o ci fermiamo da zero, cosi' possiamo usare tranquillamente la a=v/t
Naturalmente possiamo sostiuire la v=d/t e quindi abbiamo:
a = v / t = (d / t) / t = d / (t * t)
In altre parole se sono fermo e in un certo tempo al quadrato percorro una
certa distanza accelerando in modo costante ho una accelerazione pari a:
distanza percorsa per raggiungere quella velocita' / quadrato del tempo
impiegato
e viceversa se sono in frenata, la mia decelerazione e' pari a:
distanza percorsa per fermarmi / quadrato del tempo impiegato
Esempio: se sto procedendo ad una certa velocita' e mi fermo in modo
graduale in 4,9 metri nel tempo di 0,707 secondi, la mia decelerazione e'
pari a:
a = 4,9 / (0,707 * 0,707) = 4,9 / 0,500 = 9,8 m / (s * s) cioe' ad 1 g (una
gravita' terrestre)
A questo punto non ci resta che ricorda che cosa e' la forza, cioe' massa
per accelerazione.
f = p * a
Facile! :-) Oppure:
f = p * v / t = p * d / (t * t)
La forza si misura in Newton: N = kg * m / (s * s)
Molti sanno ormai che l'accelerazione di gravita e' di circa 9,8 m/(s * s)
e' da questo possiamo concludere che un massa di 5 applica sul punto ove e'
appoggiato una forza di f = p * a = 5 * 9,8 = 49 N
Oppure possiamo dire che 49 N *schiacciano* come un massa di 5 kg.
Adesso andiamo all'ascensore. Supponiamo che la cabina ha una massa di 680
kq e abbia una porta di 320 kg (4 persone). Quindi la massa totale sia di
1000 kg. Facciamo finta che la fune non abbia peso e che la fune non slitta
sul tamburo dell'argano (cosi' non abbiamo da considerare il contrappeso).
La velocita' massima della cabina di 2,5 metri al secondo (oltre scatta il
limitatore di velocita' con blocco conseguente).
Domanda A) se la cabina, dalla massima velocita', si ferma in 0,5 metri,
quale e' la decelerazione ?
Allora: a=v/t, ma ci manca t, pero' sappiamo che v=d/t da cui t=d/v
(distanza percorsa diviso la velocita' ci da' il tempo impiegato).
Sostituendo: a=v/t=v*(1/t)=v*(1/(d/v))=v*(v/d)=(v*v)/d
ho separato la frazione per evidenziare i passaggi e per chi non fosse
pratico, l'inverso di una frazione e' la frazione all'inverso :-)
In ogni caso, fidatevi: a = (v*v)/d
Sostituendo: a = (2,5 * 2,5) / 0,5 = 12,5 m / (s*s)
cioe' di piu' di 1 g!
Domanda B) quanto e' durata la frenata ?
Prendiamo: a=v/t, scambiamo i termini per ricavarci t=v/a ed otteniamo:
t = 2,5 / 12,5 = 0,2 secondi
cioe' 2 decimi di secondo.
Domanda C) quale e' la forza "aggiuntiva" esercitata sulla fune ?
f = p * a = 1000 * 12,5 = 12'500 Newton
Domanda D) Per gravita', quale massa tira le corde con la stessa forza ?
Dato che f=m*g, spostando g per ricavarci m abbiamo m=f/g cioe':
m = 12'500 / 9,8 = 1276 kg
Domanda E) Quale e' la totale massa che le corde *vedono* durante la
frenata ?
Basta sommare la massa reale alla massa apparente creata dalla frenata:
pt = pr + pa = 1000 + 1'276 = 2'276 kg
Ora supponiamo che per un difetto (ferrodi che inchiodano) la cabina in
piena corsa si fermi in 0,1 metri (una vera e propria inchiodata), tale da
provocare fratture ai passeggeri. Quale e' la risposta alla domanda A) ?
a=v*v/d=2,5*2,5/0,1=62,5 m/(s*s) cioe' circa 6 g!!!)
Ed alla domanda B) ?
t=v/a=2,5/62,5=0,04 secondi (4 centesimi di secondo, praticamente istantaneo
per la nostra percezione)
Ed alla domanda C) ?
f=p*a=1000*62,5=62'500 Newton
Ed alla domanda D) ?
m=f/g=62'500/9,8=6'378 kg !!!
che porta ad una totale massa equivalente sulle funi di pr + pa = 7'378 kg
cioe' sette volte superiore alla situazione a riposo.
Ed ecco perche' il movimento lento di un paranco e' un fattore di sicurezza.
Perche' anche la fermata piu' brusca non arriva a rompere la fune. Infatti
la velocita' incide al quadrato sulla accelerazione.
Chi ha voglia di calcolare quando le funi iniziano a slittare
sull'argano ? :-) (fattore intrinseco che protegge le funi ?)
Tra parentesi, ecco perche' e' meglio ungere abbondantemente le funi ...
Scusate la lunghezza ... :-)
Pekilan