Post by FromIo non li ho fatti quei lavori ma li ho visti fare e, all'epoca, non so
oggi, chi operava, passeggiava sullo strato di amianto della
coibentazione che avvolgeva la turbina. Non oso pensare cosa possa
essere accaduto a quelle persone: né io né credo molti altri erano
informati sulla pericolosità dell'amianto ed era la seconda metà degli
anni 60.
Beh ma il discorso dell'amianto è più complesso, se ci cammini sopra e non lo rompi l'amianto non ti fa niente, se lo tocchi ma non lo rompi non ti fa niente.
Oggi le radiografie ai tubi le fanno di solito dall'interno (mio zio vende quel tipo di macchinario per controllo metalli, sono chiamati maiali, entrano nel tubo, si fermano in prossimità della saldatura e fanno la lastra) .
Sulle turbine oggi usano molto gli ultrasuoni per controllare le saldature perché non puoi fare una lastra su un metallo spesso 10cm, quindi hanno delle tabelle e quando l'ultrasuono ritorna con una certa frequenza sanno se la saldatura e buona o no.
Ho fatto anche i tubi lucidi di carico delle casse di afflusso per le macchine continue, quelli si che erano davvero bastardi, dopo essere stati saldati dovevi tirarli a lucido tipo specchio.
Roba in inox da 20mm di spessore e poi lucidato all'interno con varie fasi con carta vetrata ed un sapone speciale.
Ti ci specchiavi dentro una volta finito.
Ora sulle turbine usano coibentazioni in lana di vetro ricoperte di alluminio e coperte speciali che resistono fino a 800 gradi tranquillamente.
Non mi sono spiegato bene sull'amianto: lo strato sul quale camminavano,
ed anch'io ci sono passato sopra qualche volta, era il deposito della
nube che planava dal taglio della coibentazione: polvere e fibre in aria
che poi cadevano a terra ed erano proprio operai della Franco Tosi
fornitore della turbina.
Per le saldature, all'epoca le radiografie venivano fatte proprio come
hai scritto; Credo che durassero molte ore forse più di una giornata: si
trattava di acciaio, credo di una decina di centimetri, con prima strato
di saldatura in atmosfera di argon e poi via con il riempimento del
giunto o della curva.
Ho cambiato lavoro pochi mesi dopo (seguivo la strumentazione
elettronica di una centrale termoelettrica) e seppure con dispiacere non
ho più avuto occasione di imparare niente da persone che avevano girato
il mondo a montare impianti di ogni genere.
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