Post by Bruno TabarroPost by Paolo ZiniPost by blueprincemessaggio
Post by Bruno TabarroHo recuperato 2 materassi di lana in ottime condizioni che pero' sono
schiacciati
ed un po' troppo larghi (90 cm invece di 80-85)
Se sono schiacciati vuol dire che le molle sono compromesse. Ti conviene
recuperare la lana ed andare con quella da un materassaio per farti
costruire un nuovo materasso su misura con la tua lana e le sue molle.
Forse non lo sai, ma e` esistito un tempo in cui i materassi erano fatti
senza molle, solo di lana di pecora cardata.
La lana con l'uso si infeltriva e si ammassava, ed il materasso diventava
duro e sottile.
Ad intervalli regolari (qualche anno) si chiamava l'artigiano, che si
metteva in cortile con una macchina a mano per cardare.
Lavorava ore ed ore sotto il sole per poi ricostruire e ricucire il
materasso.
Io lo ricordo come un lavoro svolto da uomini di una certa eta`...
L'ago da materassi, molto lungo, serviva per fare cuciture attraverso tutto
il materasso che tenevano dei pennacchi.
Le cuciture servivano a mantenere in posizione la lana impedendo che si
ammassasse ai lati, lasciando il centro vuoto.
i pennacchi impedivano che la cucitura strappasse il tessuto.
esistevano i materassi "estivi" con imbottitura vegetale, fatti con lo
stesso sistema.
Sempre con lo stesso sistema si facevano le coperte imbottite, qui in
toscana si chiamano (chiamavano...) coltroni.
Io ne coservo gelosamente uno fatto di pura lana vergine ottenuta cardando
maglioni usati...
Sono proprio di quelli, di ottima lana di pecora.
Anch'io ricordo come lo facevano.
Adesso ci devo provare io, ma non ricordo come sia fatta la "macchina"
per cardare e come si svolge l'operazione.
Credo che trovare un cardatore nei paraggi di Milano sia il classico
ago nel pagliaio.
Credete che sia possibile con qualche strumento fai da te ?
In alternativa provero' solo a ricomporla e a ricucire piu' stretto.
Grazie
bruno
Io la macchina per cardare me la ricordo benissimo, e credo anche che fosse
costruita artigianalmente. Ora provo a descrivertela. Immagina un rettangolo
di legno, diciamo 40 x 30 cm, da un lato irto di lunghi chiodi come il letto
del fachiro, ma con i chiodi non dritti bensì piegati circa a metà lunghezza
a 45 gradi, e dall'altro lato con un maniglione di legno. Immagina anche una
specie di panca "a chiodi" come l'aggeggio già descritto. Si mette la lana
sulla panca e con l'aggeggio si sfilaccia, si sfiocca, si strappa (i chiodi
della panca e dell'aggeggio sono in direzioni opposte): così diventa soffice
e gonfia come una nuvola. In alternativa si sfiocca tra due aggeggi uguali
ma con i chiodi inclinati in direzione opposta. Prima di cardarla il
materassaio però la lavava e la faceva asciugare, cosa che in teoria si
potrebbe fare anche a casa ma credo sia una faccenda improba. Trattata la
lana, e lavata e asciugata la fodera del materasso, si ricomponeva il tutto
cucendo con un lungo ago infilato con lo spago. Dormire sul materasso appena
rifatto era stranissimo, perchè la superficie era tutta a riquadri gonfi e
duri e il corpo ormai si era abituato alla lana ammappata e liscia. Da noi
il materassaio veniva a casa e lavorava sul balcone, facendo volare
filamenti di lana in tutto il quartiere. Ora capisci bene che questi sono
ricordi paleolitici e te li racconto solo x amore di testimonianza di
qualcosa che credo non esista più, almeno nelle città. Potresti osare in
piccolo, prendendo parte della lana, costruendoti uno scardasso, o meglio
due scardassini, provando a trattarla come ti ho detto e riempiendoci un
cuscino. Però poi facci sapere!
Buon lavoro
V/S