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Piccolo corso sui metalli. Lez N° 2/A
(troppo vecchio per rispondere)
paulhass
2005-03-27 17:17:47 UTC
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PICCOLO CORSO SUI METALLI.
Lez. N° 2/A. - Leghe del ferro.

( Ovvero, di acciai ce ne sono tanti, ma anche uno solo può essere fatto
di molte cose).

L' acciaio (cioè una lega ferro-carbonio), si ottiene con varii sistemi
metallurgici allo stato fuso e, raffreddandosi lentamente, inizia
la trasformazione di stato (da liquido a solido) ad una temperatura
che varia da 1.535 °C per un tenore di carbonio dello 0% sino
ad un minimo corrispondente a 1.145 °C per un tenore di carbonio
del 4,2%. Questa ultima temperatura rappresenta perciò l' eutettico
della lega (cioè il punto di fusione più basso possibile), rientrando
nel campo delle ghise (cioè delle leghe ferro-carbonio ad alto tenore
di quest' ultimo componente).
Già che ci siamo con le percentuali, e facendo le dovute semplificazioni,
possiamo dire che se nella lega si hanno concentrazioni di carbonio
dallo 0,5% sino all' 1,8% siamo in presenza di acciaio, e con
concentrazioni superiori, di ghisa. (Controllate il tutto sul diagramma
ferro-carbonio, il link del quale avevo postato nella lezione introduttiva).
L' intima mescolanza del carbonio nel ferro si può avere però con differenti
strutture cristalline, e con varii gradi di solubilità. Si hanno così
strutture con differenti proprietà, chiamate con termini inusuali
come "perlite", "austenite", "ferrite", "cementite", ed altri nomi
ancora più fantasiosi.
Queste strutture, oltre che dalla percentuale di carbonio presente,
sono grandemente influenzate dalla temperatura ed anche dalla velocità
di variazione della stessa.
Sfruttando la qual cosa nei trattamenti termici si possono ottenere
le condizioni migliori per il passaggio da una all' altra.
Ad esempio, il trattamento di "tempra" di un acciaio non è null' altro
(semplificando al massimo), che la trasformazione di una struttura
cristallina di "austenite" in un' altra di "martensite".
Facile, vero ?
Il disegno delle strutture di cui sopra, volendo, è facilmente visibile
al microscopio a 400 ingrandimenti circa, su provino lucidato a specchio
ed attaccato con appositi reagenti.
Naturalmente oltre che il ferro ed il carbonio negli acciai ci possono
essere un bel po' di schifezze presenti. Alcune indesiderate, come
l' ossigeno e lo zolfo, altre volute ed aggiunte di proposito per migliorare
le caratteristiche meccaniche del prodotto.
Ne riparleremo in seguito.

Ma entriamo ora in aspetti più pratici, parlando della classificazione
degli acciai.
Cosa in verità piuttosto ardua, in quanto diversi possono essere i
criteri di ordinamento.
Si possono ad esempio classificare gli acciai in funzione del loro impiego,
della loro composizione chimica, delle caratteristiche meccaniche, dei
loro costituenti e così via.
Inoltre certe normative variano con il tempo trascorso, e comunque
non sono unificate a livello mondiale.
Proviamo quindi a classificarli con i criteri delle ultime normative UNI.
Secondo queste, gli acciai sono suddivisi in due gruppi, ciascuno dei
quali è ulteriormente diviso in sottogruppi.
I gruppi sono :
- Gruppo 1 : acciai designati partendo dalle caratteristiche meccaniche
o dall' impiego.
- Gruppo 2 : acciai designati partendo dalla loro composizione chimica.

ACCIAI DEL GRUPPO 1.
Sono acciai generalmente impiegati allo stato grezzo di laminazione
o di altre lavorazioni a caldo. Sono indicati con il simbolo iniziale "Fe".
Se il simbolo "Fe" è seguito da un numero di tre cifre, ciò indica che
la classificazione è basata sulle caratteristiche meccaniche, ed il
numero di tre cifre indica il valore del carico di rottura in newton/mmq.
Esempi :
- Fe 360, Fe 410, Fe 510, Fe 590.
A volte il numero di tre cifre è seguito da una lettera maiuscola (B,C,D)
che indica il grado di "calmatura" dell' acciaio, cioè il grado di
disossidazione effettuato, che è un indice di insensibilità alla rottura
fragile.
Se invece tra il simbolo "Fe" ed il numero a tre cifre è interposta una
lettera maiuscola, ciò vuol dire che l' acciaio è designato secondo
l' impiego.
Ad esempio, un acciaio indicato come "Fe B 215" è un acciaio per
cemento armato avente una resistenza di 215 newton/mmq (in questi casi,
tanto per complicare, il valore della resistenza indicata NON è a rottura
ma a snervamento).

ACCIAI DEL GRUPPO 2.
Sono acciai destinati al trattamento termico (con una parziale eccezione),
e sono divisi in 4 sottogruppi.
- acciai al carbonio (non legati), destinati al trattamento termico
- acciai al carbonio (non legati), destinati ad impieghi particolari
- acciai debolmente legati
- acciai legati
Nota : un acciaio si dice "legato" quando nella composizione chimica
dello stesso oltre il carbonio vi è presente almeno un altro
elemento con una percentuale superiore al 5% sul totale
della lega. Se invece ogni elemento diverso dal carbonio
è presente in quantità inferiore al 5%, l' acciaio si chiama
"debolmente legato".

Gli acciai del primio sottogruppo (acciai al carbonio), sono indicati
con la lettera iniziale maiuscola "C", seguita dal tenore di carbonio
moltiplicato per 100.
Esempio : l' acciao "C 40" è un acciaio da trattamento termico
al carbonio, con un tenore medio dello stesso dello 0,40% in lega.

Gli acciai del secondo sottogruppo (sempre acciai al carbonio),
sono indicati come quelli del primo, ma con l' avvertenza che tra
la lettera "C" ed il numero indicante la percentuale di carbonio
vi è un' altra lettera maiuscola che ne indica l' impiego particolare.
Esempio : l' acciaio "C D 15" è un acciaio con tenore di carbonio
dello 0,15% in lega, destinato alla fabbricazione
di vergella (lettera D).

Gli acciai del terzo sottogruppo (acciai debolmente legati), sono
indicati senza lettera iniziale "C", ma direttamente con il tenore
di carbonio moliplicato per 100, seguito dal simbolo chimico del
o degli elementi aggiunti
Esempio : l' acciaio " 39 NiCrMo 3" è un acciaio debolmente legato
con una percentuale di carbonio dello 0,39% in lega, e con
aggiunti nichel, cromo e molibdeno. Il numero 3 è un po' difficile
da spiegare, ma in ultima analisi specifica la percentuale del nichel,
che è dello 0,75%.

Gli acciai del quarto sottogruppo (acciai legati), sono indicati dalla
lettera maiuscola "X", seguita dalla percentuale di carbonio
moltiplicata per 100, e dal simbolo degli elementi aggiunti con la
relativa percentuale in lega.
Esempio : l' acciaio "X 10 Cr 13" è un acciaio al cromo,
con una percentuale di carbonio dello 0,10% ed una di cromo
del 13%. (In sostanza, un acciaio inossidabile).

Sebbene tutto ciò sembri complicato, ho semplificato al massimo,
tralasciando altre indicazioni complementari, che indurrebbero
più che altro in confusione. Ad esempio, se la designazione di cui
sopra è preceduta dalla lettera "G" (che sta per "getto"), l' acciaio
è particolarmente indicato per lavorazioni di fusione, e non per
lavorazioni tradizionali alle macchine utensili o per deformazione
plastica.

Le prossime lezioni saranno più divertenti, in quanto saranno classificati
gli acciai secono il loro impiego prevalente, e non secondo le norme.

Nota per quei pochi che hanno seguito sin qui.
Continuo nello stesso modo o è meglio scendere maggiormente nei
dettagli (o in alternativa essere più spedito ?).
Cordialità.

Paul
felix.
2005-03-27 17:25:08 UTC
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Post by paulhass
Se invece tra il simbolo "Fe" ed il numero a tre cifre è interposta una
lettera maiuscola, ciò vuol dire che l' acciaio è designato secondo
l' impiego.
Ad esempio, un acciaio indicato come "Fe B 215" è un acciaio per
cemento armato avente una resistenza di 215 newton/mmq (in questi casi,
tanto per complicare, il valore della resistenza indicata NON è a rottura
ma a snervamento).
Quindi il tondino per c.a. FeB38K oppore FeB44K sta per....?
Post by paulhass
Nota per quei pochi che hanno seguito sin qui.
Continuo nello stesso modo o è meglio scendere maggiormente nei
dettagli (o in alternativa essere più spedito ?).
Per quanto riguarda me va bene cosi'
ciaofelix:-)
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paulhass
2005-03-27 18:20:49 UTC
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Post by felix.
Quindi il tondino per c.a. FeB38K oppore FeB44K sta per....?
FeB38K = Fe B 375 = acciaio per cemento armato, saldabile
a certe condizioni, avente carico di snervamento di 375 Newton/mmq,
destinato tipicamente a tondini ad aderenza migliorata.

FeB44K = Fe B 430 = idem come sopra, con carico di
430 Newton/mmq.

Cordialità.

Paul
felix.
2005-03-27 18:27:27 UTC
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Post by paulhass
Post by felix.
Quindi il tondino per c.a. FeB38K oppore FeB44K sta per....?
FeB38K = Fe B 375 = acciaio per cemento armato, saldabile
a certe condizioni, avente carico di snervamento di 375 Newton/mmq,
destinato tipicamente a tondini ad aderenza migliorata.
FeB44K = Fe B 430 = idem come sopra, con carico di
430 Newton/mmq.
Quindi FeB 215 era solo un esempio o ci sono acciai con resistenza
allo snervamento cosi bassa rispetto al tondino per c.a.? Grazie!
ciaofelix:-)
--
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paulhass
2005-03-27 19:27:06 UTC
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Post by felix.
Quindi FeB 215 era solo un esempio o ci sono acciai con resistenza
allo snervamento cosi bassa rispetto al tondino per c.a.? Grazie!
FeB22K = Fe B 215 = acciaio per cemento armato, carico a
snervamento 215 Newton/mmq, destinato a tondini lisci ad aderenza
semplice.
FeB32K = Fe B 315 = acciaio come sopra a 315 Newton/mmq.
Ma si trovano ancora in commercio questi tondini ?
Cordialità.

Paul
felix.
2005-03-27 20:09:20 UTC
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Post by paulhass
Post by felix.
Quindi FeB 215 era solo un esempio o ci sono acciai con resistenza
allo snervamento cosi bassa rispetto al tondino per c.a.? Grazie!
FeB22K = Fe B 215 = acciaio per cemento armato, carico a
snervamento 215 Newton/mmq, destinato a tondini lisci ad aderenza
semplice.
FeB32K = Fe B 315 = acciaio come sopra a 315 Newton/mmq.
Ma si trovano ancora in commercio questi tondini ?
Direi proprio di no! E' caduto in disuso con l'avvento del tondino
ad aderenza incrementata prodotto appunto nelle 2 tipologie 38 e 44 K,
poiche' pur costando, il liscio 22 e 32 K un po' meno, comportava
,per NORMA, la necessita' della formazione dei ganci, legature
accurate (niente clips a molla) quindi sfridi, costi maggiori e, non
ultimo, minor liberta' progettuale.
ciaofelix:-)
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Boiler <""we_like_when\"@">
2005-03-27 17:37:35 UTC
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Post by paulhass
Nota per quei pochi che hanno seguito sin qui.
Continuo nello stesso modo o è meglio scendere maggiormente nei
dettagli (o in alternativa essere più spedito ?).
Secondo me va bene.

Grazie per l'impegno che ci metti!
Boiler
honda
2005-03-27 18:26:29 UTC
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Post by paulhass
PICCOLO CORSO SUI METALLI.
Lez. N° 2/A. - Leghe del ferro.
[cut]
Post by paulhass
Continuo nello stesso modo o è meglio scendere maggiormente nei
dettagli (o in alternativa essere più spedito ?).
Perfetto così.
grazie
approfitto per augurarti ed augurare a tutti una felice Pasqua

Giovanni
mauro bressan
2005-03-27 18:50:04 UTC
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Post by paulhass
PICCOLO CORSO SUI METALLI.
Lez. N° 2/A. - Leghe del ferro.
benissimo così,interessantissimo.
auguri di buona pasqua
saluti
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Fabbrogiovanni
2005-03-27 18:59:43 UTC
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Post by paulhass
PICCOLO CORSO SUI METALLI.
Lez. N° 2/A. - Leghe del ferro.
Nota per quei pochi che hanno seguito sin qui.
Continuo nello stesso modo o è meglio scendere maggiormente nei
dettagli (o in alternativa essere più spedito ?).
Cordialità.
Non essere pessimista, non vedi molte risposte perchè i tuoi argomenti non
permettono divagazioni come *alcuni* sono/siamo abituati a fare ma credo che
siamo in tanti a leggere e memorizzare.
Io direi che così va bene, se sintetizzi si rischia che capirebbero solo gli
addetti ai lavori.

Fabbrogiovanni.
blacksmith
2005-03-27 20:41:25 UTC
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Post by paulhass
PICCOLO CORSO SUI METALLI.
Lez. N° 2/A. - Leghe del ferro.
( Ovvero, di acciai ce ne sono tanti, ma anche uno solo può essere fatto
di molte cose).
L' acciaio (cioè una lega ferro-carbonio), si ottiene con varii sistemi
metallurgici allo stato fuso e, raffreddandosi lentamente, inizia
la trasformazione di stato (da liquido a solido) ad una temperatura
che varia da 1.535 °C per un tenore di carbonio dello 0% sino
ad un minimo corrispondente a 1.145 °C per un tenore di carbonio
del 4,2%. Questa ultima temperatura rappresenta perciò l' eutettico
della lega (cioè il punto di fusione più basso possibile), rientrando
nel campo delle ghise (cioè delle leghe ferro-carbonio ad alto tenore
di quest' ultimo componente).
Già che ci siamo con le percentuali, e facendo le dovute semplificazioni,
possiamo dire che se nella lega si hanno concentrazioni di carbonio
dallo 0,5% sino all' 1,8% siamo in presenza di acciaio, e con
concentrazioni superiori, di ghisa. (Controllate il tutto sul diagramma
ferro-carbonio, il link del quale avevo postato nella lezione introduttiva).
L' intima mescolanza del carbonio nel ferro si può avere però con differenti
strutture cristalline, e con varii gradi di solubilità. Si hanno così
strutture con differenti proprietà, chiamate con termini inusuali
come "perlite", "austenite", "ferrite", "cementite", ed altri nomi
ancora più fantasiosi.
Queste strutture, oltre che dalla percentuale di carbonio presente,
sono grandemente influenzate dalla temperatura ed anche dalla velocità
di variazione della stessa.
Sfruttando la qual cosa nei trattamenti termici si possono ottenere
le condizioni migliori per il passaggio da una all' altra.
Ad esempio, il trattamento di "tempra" di un acciaio non è null' altro
(semplificando al massimo), che la trasformazione di una struttura
cristallina di "austenite" in un' altra di "martensite".
Facile, vero ?
Il disegno delle strutture di cui sopra, volendo, è facilmente visibile
al microscopio a 400 ingrandimenti circa, su provino lucidato a specchio
ed attaccato con appositi reagenti.
Naturalmente oltre che il ferro ed il carbonio negli acciai ci possono
essere un bel po' di schifezze presenti. Alcune indesiderate, come
l' ossigeno e lo zolfo, altre volute ed aggiunte di proposito per migliorare
le caratteristiche meccaniche del prodotto.
Ne riparleremo in seguito.
Ma entriamo ora in aspetti più pratici, parlando della classificazione
degli acciai.
Cosa in verità piuttosto ardua, in quanto diversi possono essere i
criteri di ordinamento.
Si possono ad esempio classificare gli acciai in funzione del loro impiego,
della loro composizione chimica, delle caratteristiche meccaniche, dei
loro costituenti e così via.
Inoltre certe normative variano con il tempo trascorso, e comunque
non sono unificate a livello mondiale.
Proviamo quindi a classificarli con i criteri delle ultime normative UNI.
Secondo queste, gli acciai sono suddivisi in due gruppi, ciascuno dei
quali è ulteriormente diviso in sottogruppi.
- Gruppo 1 : acciai designati partendo dalle caratteristiche meccaniche
o dall' impiego.
- Gruppo 2 : acciai designati partendo dalla loro composizione chimica.
ACCIAI DEL GRUPPO 1.
Sono acciai generalmente impiegati allo stato grezzo di laminazione
o di altre lavorazioni a caldo. Sono indicati con il simbolo iniziale "Fe".
Se il simbolo "Fe" è seguito da un numero di tre cifre, ciò indica che
la classificazione è basata sulle caratteristiche meccaniche, ed il
numero di tre cifre indica il valore del carico di rottura in newton/mmq.
- Fe 360, Fe 410, Fe 510, Fe 590.
A volte il numero di tre cifre è seguito da una lettera maiuscola (B,C,D)
che indica il grado di "calmatura" dell' acciaio, cioè il grado di
disossidazione effettuato, che è un indice di insensibilità alla rottura
fragile.
Se invece tra il simbolo "Fe" ed il numero a tre cifre è interposta una
lettera maiuscola, ciò vuol dire che l' acciaio è designato secondo
l' impiego.
Ad esempio, un acciaio indicato come "Fe B 215" è un acciaio per
cemento armato avente una resistenza di 215 newton/mmq (in questi casi,
tanto per complicare, il valore della resistenza indicata NON è a rottura
ma a snervamento).
ACCIAI DEL GRUPPO 2.
Sono acciai destinati al trattamento termico (con una parziale eccezione),
e sono divisi in 4 sottogruppi.
- acciai al carbonio (non legati), destinati al trattamento termico
- acciai al carbonio (non legati), destinati ad impieghi particolari
- acciai debolmente legati
- acciai legati
Nota : un acciaio si dice "legato" quando nella composizione chimica
dello stesso oltre il carbonio vi è presente almeno un altro
elemento con una percentuale superiore al 5% sul totale
della lega. Se invece ogni elemento diverso dal carbonio
è presente in quantità inferiore al 5%, l' acciaio si chiama
"debolmente legato".
Gli acciai del primio sottogruppo (acciai al carbonio), sono indicati
con la lettera iniziale maiuscola "C", seguita dal tenore di carbonio
moltiplicato per 100.
Esempio : l' acciao "C 40" è un acciaio da trattamento termico
al carbonio, con un tenore medio dello stesso dello 0,40% in lega.
Gli acciai del secondo sottogruppo (sempre acciai al carbonio),
sono indicati come quelli del primo, ma con l' avvertenza che tra
la lettera "C" ed il numero indicante la percentuale di carbonio
vi è un' altra lettera maiuscola che ne indica l' impiego particolare.
Esempio : l' acciaio "C D 15" è un acciaio con tenore di carbonio
dello 0,15% in lega, destinato alla fabbricazione
di vergella (lettera D).
Gli acciai del terzo sottogruppo (acciai debolmente legati), sono
indicati senza lettera iniziale "C", ma direttamente con il tenore
di carbonio moliplicato per 100, seguito dal simbolo chimico del
o degli elementi aggiunti
Esempio : l' acciaio " 39 NiCrMo 3" è un acciaio debolmente legato
con una percentuale di carbonio dello 0,39% in lega, e con
aggiunti nichel, cromo e molibdeno. Il numero 3 è un po' difficile
da spiegare, ma in ultima analisi specifica la percentuale del nichel,
che è dello 0,75%.
Gli acciai del quarto sottogruppo (acciai legati), sono indicati dalla
lettera maiuscola "X", seguita dalla percentuale di carbonio
moltiplicata per 100, e dal simbolo degli elementi aggiunti con la
relativa percentuale in lega.
Esempio : l' acciaio "X 10 Cr 13" è un acciaio al cromo,
con una percentuale di carbonio dello 0,10% ed una di cromo
del 13%. (In sostanza, un acciaio inossidabile).
Sebbene tutto ciò sembri complicato, ho semplificato al massimo,
tralasciando altre indicazioni complementari, che indurrebbero
più che altro in confusione. Ad esempio, se la designazione di cui
sopra è preceduta dalla lettera "G" (che sta per "getto"), l' acciaio
è particolarmente indicato per lavorazioni di fusione, e non per
lavorazioni tradizionali alle macchine utensili o per deformazione
plastica.
Le prossime lezioni saranno più divertenti, in quanto saranno classificati
gli acciai secono il loro impiego prevalente, e non secondo le norme.
Nota per quei pochi che hanno seguito sin qui.
Continuo nello stesso modo o è meglio scendere maggiormente nei
dettagli (o in alternativa essere più spedito ?).
Cordialità.
Paul
Ciao,

Continua così,speriamo in parecchie lezioni.Molto interessante e
perfettamente comprensibile.
Dai un'occhio quì sotto,siamo in tema
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Sapendo riconoscere i vari tipi di acciaio e la sua destinazione
d'uso,dal demolitore li acquisti a bassissimo prezzo.
Ciao,Daniele.
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
paulhass
2005-03-28 00:23:07 UTC
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Post by blacksmith
Dai un'occhio quì sotto,siamo in tema
http://www.anvilfire.com/21centbs/jnkstee1.jpg
Sì, è una tabella riportante l' impiego di varii tipi di acciaio
designati secondo le normative USA (che prevede ogni tipo di acciaio
individuato con un numero di 4 cifre).
Nella prossima lezione ne porto un esempio, facendo corrispondere
il nostro acciaio "32 Cr Mo 4" all' equivalente americano "4130".
Non pensavo comunque di trattare per esteso le designazioni USA
degli acciai, ma se qualcuno ne ha l' interesse si può procedere
in tal senso.
Pensavo, nel trattare la materia, di essere il più possibile
vicino ad un fai da te che ha piacere di una infarinatura generale,
ed al quale mai potrebbero interessare le designazioni estere.
Post by blacksmith
Sapendo riconoscere i vari tipi di acciaio e la sua destinazione
d'uso,dal demolitore li acquisti a bassissimo prezzo.
Direi proprio di sì.
Avevo postato in passato il semplice metodo per riconoscere
sommariamente gli acciai con il metodo delle scintille alla mola.
Lo inserirò di nuovo in una delle prossime lezioni.
Cordialità.

Paul
blacksmith
2005-03-28 20:58:54 UTC
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Post by paulhass
Post by blacksmith
Dai un'occhio quì sotto,siamo in tema
http://www.anvilfire.com/21centbs/jnkstee1.jpg
Sì, è una tabella riportante l' impiego di varii tipi di acciaio
designati secondo le normative USA (che prevede ogni tipo di acciaio
individuato con un numero di 4 cifre).
Nella prossima lezione ne porto un esempio, facendo corrispondere
il nostro acciaio "32 Cr Mo 4" all' equivalente americano "4130".
Non pensavo comunque di trattare per esteso le designazioni USA
degli acciai, ma se qualcuno ne ha l' interesse si può procedere
in tal senso.
Pensavo, nel trattare la materia, di essere il più possibile
vicino ad un fai da te che ha piacere di una infarinatura generale,
ed al quale mai potrebbero interessare le designazioni estere.
Post by blacksmith
Sapendo riconoscere i vari tipi di acciaio e la sua destinazione
d'uso,dal demolitore li acquisti a bassissimo prezzo.
Direi proprio di sì.
Avevo postato in passato il semplice metodo per riconoscere
sommariamente gli acciai con il metodo delle scintille alla mola.
Lo inserirò di nuovo in una delle prossime lezioni.
Cordialità.
Paul
Ciao,Paul,

ti ringrazio e,ne approfitto,visto che io conosco solo le
denominazioni USA,non è che sai dove recuperare una tabella con le
corrispondenze italiane? Sai mica a cosa corrisponde il nostro acciaio per
rotaie T 50 e T 60? Sò che è al Mn. e basta.
Di tabelle per metodo delle scintille qualche sosa,con disegni c'è sul
web.Se ti interessa ti dò i link.
Thank you. Grassie.

Ciao Daniele
--
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paulhass
2005-03-29 10:42:49 UTC
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Post by blacksmith
ti ringrazio e,ne approfitto,visto che io conosco solo le
denominazioni USA,non è che sai dove recuperare una tabella con le
corrispondenze italiane?
Non ne ho idea.
Non ho comunque capito se desideri avere le corrispondenze
acciao per acciaio o se, partendo dalla sigla USA, vuoi risalire
alla composizione tipo di quell' acciaio.
Ti posso aiutare solo nel secondo caso, ed in forma limitata
per quanto ne sò.
Ad esempio, prendiamo in considerazione il primo tipo di acciao
che compare nella tabella che avevi postato :
http://www.anvilfire.com/21centbs/jnkstee1.jpg

Si tratta di acciaio "1080" (per impieghi agricoli).
Questo è un acciaio al carbonio, non corretto in contenuto
di zolfo, con un tenore di carbonio dello 0,80%.
In buona sostanza, le prime due cifre indicano la classe
di appartenenza dell' acciaio (se è al solo carbonio o legato,
ed in questo ultimo caso con quali elementi), e le ultime
due indicano, moltiplicate per 100, il tenore di carbonio.
Altra indicazione presa dalla tua tabella :
- acciaio "4815" (per viteria ad alta resistenza)
E' un acciaio al NiMo, (48xx), con percentuale di nichel
dello3,5% e di molibdeno dello 0,25%, con tenore di carbonio
dello 0,15% (xx15).
Però entrambi questi due acciai USA non hanno
corrispondenti italiani.
Comunque vai al sito :

http://www.efunda.com/materials/alloys/alloy_steels/alloy.cfm
C' è tutto.
Post by blacksmith
Sai mica a cosa corrisponde il nostro acciaio per
rotaie T 50 e T 60? Sò che è al Mn. e basta.
Non lo sò.
Post by blacksmith
Di tabelle per metodo delle scintille qualche sosa,con disegni c'è sul
web.Se ti interessa ti dò i link
Manda pure.
Grazie e cordialità.

Paul
blacksmith
2005-03-29 22:34:53 UTC
Permalink
Post by paulhass
Post by blacksmith
ti ringrazio e,ne approfitto,visto che io conosco solo le
denominazioni USA,non è che sai dove recuperare una tabella con le
corrispondenze italiane?
Non ne ho idea.
Non ho comunque capito se desideri avere le corrispondenze
acciao per acciaio o se, partendo dalla sigla USA, vuoi risalire
alla composizione tipo di quell' acciaio.
Ti posso aiutare solo nel secondo caso, ed in forma limitata
per quanto ne sò.
Ad esempio, prendiamo in considerazione il primo tipo di acciao
http://www.anvilfire.com/21centbs/jnkstee1.jpg
Si tratta di acciaio "1080" (per impieghi agricoli).
Questo è un acciaio al carbonio, non corretto in contenuto
di zolfo, con un tenore di carbonio dello 0,80%.
In buona sostanza, le prime due cifre indicano la classe
di appartenenza dell' acciaio (se è al solo carbonio o legato,
ed in questo ultimo caso con quali elementi), e le ultime
due indicano, moltiplicate per 100, il tenore di carbonio.
- acciaio "4815" (per viteria ad alta resistenza)
E' un acciaio al NiMo, (48xx), con percentuale di nichel
dello3,5% e di molibdeno dello 0,25%, con tenore di carbonio
dello 0,15% (xx15).
Però entrambi questi due acciai USA non hanno
corrispondenti italiani.
http://www.efunda.com/materials/alloys/alloy_steels/alloy.cfm
C' è tutto.
Post by blacksmith
Sai mica a cosa corrisponde il nostro acciaio per
rotaie T 50 e T 60? Sò che è al Mn. e basta.
Non lo sò.
Post by blacksmith
Di tabelle per metodo delle scintille qualche sosa,con disegni c'è sul
web.Se ti interessa ti dò i link
Manda pure.
Grazie e cordialità.
Paul
Ciao Paul,

Le sigle USA le conosco bene per trovare la composizione,più che altro
cerco le specifiche dei vari acciai che recupero dal demolitore,tipo
balestre,molloni auto,frese agricole,rotaie tgv,ecc.Solitamente non
conoscendo la loro composizione per lavorarli vado giù con prove
pratiche,tempra ecc.
Per il test scintille prova quì:
http://shopswarf.orcon.net.nz/spark.html
In altri ci sono anche le foto,cerca google :spark test.
Ciao,Daniele.
--
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Pierluigi Zezza
2005-03-28 23:08:58 UTC
Permalink
Post by paulhass
Non pensavo comunque di trattare per esteso le designazioni USA
degli acciai, ma se qualcuno ne ha l' interesse si può procedere
in tal senso.
Interesseva a me, per esempio, per capire di cosa sono fatti alcuni
utensili per tornio a legno o certi attrezzi manuali. Curiosità, più che
altro. Credo che si trovino facilmente in rete delle tabelle con
classificazione e la composizione delle varie leghe AISI.
Ho fatto più fatica a capire cosa erano "gunmetal" e "naval brass".
--
Ciao.
Pierluigi
LoriX
2005-03-27 23:53:36 UTC
Permalink
Post by paulhass
Continuo nello stesso modo
Si, davvero interessantissimo!

Complimenti & tanti Auguri

CiaoLoriX :-)

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Ricky
2005-03-28 11:26:55 UTC
Permalink
Post by paulhass
PICCOLO CORSO SUI METALLI.
Lez. N° 2/A. - Leghe del ferro.
Le prossime lezioni saranno più divertenti, in quanto saranno classificati
gli acciai secono il loro impiego prevalente, e non secondo le norme.
Nota per quei pochi che hanno seguito sin qui.
Continuo nello stesso modo o è meglio scendere maggiormente nei
dettagli (o in alternativa essere più spedito ?).
Cordialità.
Paul
Per me è perfetto così.
Ciao :-)))
Ricky.
Pierluigi Zezza
2005-03-28 23:08:58 UTC
Permalink
Post by paulhass
Nota per quei pochi che hanno seguito sin qui.
Continuo nello stesso modo o è meglio scendere maggiormente nei
dettagli (o in alternativa essere più spedito ?).
Va bene così: più superficiale lascialo fare alle riviste di bricolage e
ai manualetti in distribuzione nei centri hobby, mentre chi vuole
approfondire sarebbe meglio servito da un buon manuale tecnico.
Infatti penso che potresti fornire una sorta di bibliografia per chi è
veramente interessato e voglia dei consigli su che libro comprare o
cercare in biblioteca.
--
Ciao.
Pierluigi
paulhass
2005-03-29 10:42:41 UTC
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xyz
2005-03-29 13:50:03 UTC
Permalink
......che era il riferimento
per i disegnatori/progettisti all' era nella quale il personale degli
Uffici Tecnici divideva il tempo di lavoro scarpinando tra il tecnigrafo
e l' officina di produzione, e non seduti con il culo incollato alla sedia
clikkando il mouse con il polso già affetto da tunnel carpale,
con lo sguardo spento e perso nel Trinitron da 19". :-)
Nelle tue parole mi sembra appena di notare una velata critica....... o
mi sbaglio :-))))

ciao max
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