Post by Giampaolo Natalihttp://www.banggood.com/ARILUX-E27-E14-5W-7W-9W-12W-15W-20W-25W-5736-SMD-Aluminum-No-Flicker-LED-Corn-Bulb-Light-p-1130216.html?rmmds=detail-top-buytogether-auto
Vorrei
Gradirei ?
Post by Giampaolo Nataliun parere anche dell'ing. Deboni-
La lampadina da 20W assorbe 32W con cosfi pari a 0,625
Sono 32VA come le hanno gia' osservato
Post by Giampaolo NataliA me non sembra che ci sia corrente reattiva ma solamente resistiva.
Altroche' se c'e' corrente reattiva! Con un cosfi = 0,625 !!!
Post by Giampaolo NataliIn tale ipotesi l'assorbimento effettivo calcolato dal contatore Enel
sarebbe appunto di 32W.
Come le hanno gia' osservato, il misuratore di energia deve misurare 20W.
Post by Giampaolo NataliE' vero che c'è una piccolissima induttanza, ma ......
In corrente alternata abbiamo quello che viene definita "potenza
complessa". Essa viene misurata in VA (volta ampere), ottenendosi
semplicemente come il prodotto di V x A (in caso generale sono
vettoriali, ma si puo' ragionare semplificando in termini scalari come
segue, come prodotto di volt per ampere).
La *potenza complessa* puo' essere vista come composta da una *potenza
reale* e da una *potenza apparente*. Dalla definizione si intuisce che
la *potenza reale* e' quella che consuma sicuramente energia, ed infatti
e' quella che i distributori elettrici misurano prioritariamente per la
fatturazione.
La *potenza apparente* invece e', come dire, "virtuale", ovvero qualcosa
che esisterebbe in teoria in modo "effimero". Si tratta cioe' di una
potenza che "va e viene", ed alla fine di ogni periodo (che nel mondo
monofase italiano dura 20 ms) si ha un saldo zero (pensate ad un fido
bancario e la sua chiusura mensile a zero per potere ricominciare il
mese prossimo - in questo caso il periodo dura "un mese", e se la
chisura fosse trimestrale, sarebbe un periodo di "tre mesi").
Ma c'e' una piccola questione: ogni potenza (passaggio di energia)
implica una corrente elettrica, anche se alla fine del ciclo, il saldo
di energia torna a zero (quindi la corrente elettrica avra' una fase con
un segno ed una fase successiva di segno opposto che riporta in
equilibrio il bilancio energetico. E nel mondo reale la sezione dei cavi
elettrici e' limitata per ragioni economiche. Questo significa che,
anche se il bilancio energetico della corrente apparente e' nullo, il
flusso delle correnti che sottostano la sua esistenza provocano perdite
elettriche che invece sono assolutamente tangibili (cavi che scaldano) e
quindi diventati "energia reale", non piu' compensabile.
Questa e' la ragione per cui i distributori, incluso il distributore dei
distributori (Terna) premono sui consumatori affinche' riducano al
minimo praticabile (ovvero economicamente sensato) la presenza di
potenza apparente. E, mentre degli allacciamenti di modesta potenza
(reale) del caso domestico, si limitano ad affidarsi ai limiti normativi
dei livelli di fattori di potenza, per i contratti commerciali e per
tutti (anche i clienti domestici) per contratti sopra i 16,5 kW di
potenza, aggiungono anche una misurazione della energia apparente che
passa avanti indietro brevemente, corrispondente alla potenza apparente
espressa ad ogni ciclo. Questa va sotto il nome di energia reattiva. Che
viene fatturata anche se alla centrale elettrica, in prima istanza non
ha causato assorbimenti di energia (ma li causa in seconda istanza per
effetto joule dal riscaldamento dei conduttori per il passaggio di
corrente elettrica aggiuntiva oltre a quella impressa dai consumi di cui
alla *potenza reale*).
Per capire dove sta il problema: in teoria, se aumentassimo di dieci
volte le sezioni dei conduttori a servizio delle utenze, le perdite
causate dalla potenza apparente potrebbe essere rese trascurabili e si
potrebbe tornare a ragionare solo in termini di *potenza reale*.
Viceversa, questo signfica che se la potenza apparente che mettiamo in
gioco e' trascurabile rispetto alla sezione dei conduttori a nostra
disposizione (ad esempio 6 mm2 per una utenza da 3 kW nominali, come
oggi e' da norma CEI 64-8) allora le correnti provocate (che non sono
"apparenti" quanto la *potenza apparente* che le imprime) sono
trascurabili e quindi le corrispondenti perdite elettriche possono
essere ignorate. Quindi, i distributori elettrici non hanno alcun
problema con poche lampadine LED con un cosfi disastroso di 0,625,
perche' il bilancio finale ad ogni ciclo e' "zero", non essendoci
sostanzialmente dissipazione joule per causa di una troppo elevata
resistenza dei conduttori a fronte della corrente richiesta.
Nel caso da lei esemplificato, la potenza complessa pare essere di 32V,
La quota "reale" di questa potenza complessa, ovvero la *potenza reale*,
si ottiene moltiplicando la potenza complessa per il fattore di
capacita' (cosfi):
32 * 0,625 = 20W
invece la *potenza apparente* messa in gioco vale:
32 * (sin(acos(0,625)) = 32 * 0,781 = 25Var
il cui simbolo significa:
https://it.wikipedia.org/wiki/Voltampere_reattivo
W, VA e Var sono dimensionalmente tutti e tre uguali, ma servono a
ricordare che non si possono sommare potenze reali ed apparenti, perche'
si avrebbero risultati senza significato (ad esempio sommando 20 piu' 25
abbiamo un 45 che non significa nulla --> la potenza complessa infatti
vale un "32".
Ed ora capira' come mai ho esclamato in apertura di questo messaggio.
Il suo cosfi di 0,625 mi causa una potenza apparente di 25W che e'
superiore alla potenza reale. Questo significa che mi fa passare sui
cavi di alimentazione che mi collegano alla rete elettrica correnti
superiori a quella richiesta per fornire l'energia reale che mi serve!!!
Ora, se si tratta di 25Var sono correnti piccoline. Ma si immagini il
ragionamento su un carico di 2 kW di potenza reale, dove lei mi lascia
un cosfi di 0,625. Avremo in contemporanea (o se vuole: "sovrapposto")
una potenza apparente pari a 2,5kVar e quindi la corrente sopportata da
cavi elettrici (che se cominciamo a ragionare in termini di kW,
cominciano a "sudare") e' ben piu' del doppio che se ci fosse solo
"potenza reale". E questo significa che le perdite elettriche sulla rete
cominciano a farsi sentire.
Mi sono perso, quale era la domanda ?
"ogni watt che togliete alla lampadina, a parita' di lumen,
vale 2 euro in meno nella bolletta elettrica annuale"