Il giorno Wed, 26 Nov 2003 12:21:30 GMT, "Sorriso"
Post by Sorrisoa noi piace molto il marmo di carrara, ma sentendo qua e là ne ho recepito
che è estremamente delicato!
Ho letto e preso atto degli altri interventi, Felix, Bernardo e Gufo
coi quali concordo ed aggiungo il mio.
Il marmo in cucina si e' *sempre* usato ma le cucine di una volta
erano luoghi di lavoro e non salottini chic, quindi se si macchia,
ciccia, chissenefrega :-)) Ha i suoi difettini come qualsiasi altro
materiale ma ha anche molti pregi, e se ti piace, quello e' il pregio
principale. Prendilo di buono spessore e sara' ancora piu' bello.
Io non ho preso il bianco carrara solo per un problema di colore: per
me e' troppo bianco; ho scelto invece un botticino che e' leggermente
piu' paglierino, piu' caldo del bianco. Il prezzo e' simile; ti
consiglio di andare da un marmista piu' che in un negozio e li' potrai
vedere lastre intere di diversi colori e venature. In cucina
preferisco i colori chiarissimi e piuttosto uniformi visto che le
superfici sono luoghi di lavoro e' bene, sempre secondo me, che non
confondano la vista altrimenti uno si affetta anche il dito quando la
cipolla e' finita :-))
C'e' un sito interessante del consorzio marmi carrara e c'e' una FAQ
della quale non ho l'indirizzo esatto ma lo puoi trovare frugando un
po' nel sito: http://www.isicentry.com/index.asp
Ti copio una voce relativa alle macchie:
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Come si può proteggere il marmo dal rischio delle macchie in cucina?
Non è consigliabile utilizzare prodotti pellicolanti perché provocano
facilmente alterazioni di colore del materiale:la lucidatura del
materiale non ha solo funzione ornamentale (per esaltare colore e
venatura del marmo) ma anche meccanica perché, chiudendo i pori del
materiale, lo rende impermeabile. Un sistema più tradizionale
consiglia come finitura superficiale la levigatura (che non chiude i
pori) e di cospargere il piano con olio di oliva, che penetrando negli
interstizi liberi e per un profondità superficiale, rende il marmo
inerte alla penetrazione dei liquidi per l'idrorepellenza dell'olio.
Come eliminare macchie di unto e di grasso ?
Le macchie di unto, grasso e olio (anche di derivazione minerale) si
eliminano mediante applicazione di una "pasta" costituita da un
polvere sorbente (gesso, talco, sepiolite, ecc. La sepiolite agisce
assai meglio, data la sua elevata area superficiale) contenente un
idoneo solvente quale: trielina, eptano, toluene, idrocarburi e loro
miscele. Depositare, su una superficie doppia rispetto alla macchia,
uno strato di sorbente formando uno spessore di almeno 1 centimetro.
Bagnare il sorbente con il solvente in modo che assuma la consistenza
di una pasta e lasciare evaporare lentamente il solvente stesso.
Eliminare la pasta quando diviene secca, ripetendo l'applicazione se
rimangono ancora tracce della macchia. A volte, quando la macchia e'
penetrata in profondita' oppure quando la temperatura ambiente e'
troppo elevata (es. in estate) e' necessario rallentare l'evaporazione
del solvente usando solventi non facilmente evaporabili (es.
idrocarburi altobollenti, toluene, ecc.) o coprendo la pasta formata
con un bicchiere, una tazza, ecc. rovesciati. Attenzione perche' il
solvente e' spesso infiammabile e i suoi vapori nocivi: operare
lontano da fiamme e ventilare opportunamente se l'applicazione e'
fatta in locali chiusi. Da notare che se la macchia e' costituita da
solo olio alimentare, buoni risultati sono ottenibili anche
utilizzando una soluzione di ammoniaca al posto del solvente
idrocarburico.
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Gianmaria
Perugia rurale
Luna mendax: cum Crescit Decrescit, cum Decrescit Crescit