Post by Albe V°E cosa significherebbe 'compartimentate', allora?
compartimentare il locale con un gradi REI opportuno previsto da normative
apposite (precisamente quale grado adesso non lo saprei dipende da vari
fattori)
Post by Albe V°L'OP ipotizzava di dividere a metà il locale con un muro, ma poi i due
'sottovani' così creati avrebbero porte verso la stessa unità abitativa,
quindi saremmo nella stessa identica situazione detta prima.
non vorrei sbagliare ma se fossero suddivisi con una parete opportunamente
costituita da materiali atti a verificarse le opportune condizioni REI xxx e
aventi porte REI xxx (dove x sta per opportuno grado occorrente) e che
dessero su un locale di sgombero (e quindi non che una da sull'altro locale)
allora quei due locali sarebbero a tutti gli effetti due compartimenti REI a
se stante e quindi due locali compartimentati.
Post by Albe V°E come andrebbe fatto?
Considera che le porte non valgono, cioè non puoi 'compartimentare' con le
porte (giustamente, perchè una porta può essere lasciata aperta). Quindi
devi avere vani accessibili solo dall'esterno, il che riporta al discorso
del locale caldaia...
no ci sono le alternative, io ho sotto mano proprio il caso in cui l'ING che
ha rifatto il progetto della CT e le pratiche antincendio che ha richiesto
la compartimentazione del locale caldaia fatto in una certa maniera in
maniera che la CT del palazzo non dovesse avere obbligatoriamente un
ingresso indipendente dalle cantine (che costituiscono compartimento a se
stante).
le maniere ci sono, solo che a volte non si possono applicare.
Post by Albe V°Mah, guarda, ti parlo di abitazioni recenti,
questo non vuol dire nulla, anzi le speculazioni edilizie più grandi e degli
ultimi tempi di solito sono caratterizzate dal fatto che l'impresario cerca
l'artigiano che gli faccia il prezzo più basso e non gli importa come farà
il lavoro, tanto la responsabilità sarà poi dell'artigiano ancor di più ora
che c'è una forte contrazione dei prezzi degli immobili da queste parti
fanno si che gli impresari stiano cercando in ogni maniera di abbassare i
costi.
credimi ne ho visti tanti di cantieri nuovi di palazzi e o palazzine a
schiera e non è raro che proprio sugli impianti lascino molto a desiderare
sia la qualità del lavoro sia la preparazione dell'artigiano
elettricista/idraulico/gasista che non ha la più pallida idea di cosa sia
una norma uni/iso/cei e tantomento la legislazione antincendio.
Post by Albe V°dove ovviamente gli impianti passano attraverso un progetto da consegnare
in comune, non è che si parli di idraulico che collega en-passant...
sai, fino al 2007 per impianti fino ad un certo calibro non c'era nemmeno
bisogno di un progetto, bastava che l'artigiano certificasse che ha fatto il
lavoro bene e quindi c'erano artigiani seri che sapevano cosa facevano e
quindi si comportavano di conseguenza e altri artigiani meno seri che
invecie non lo sapevano o magari peggio non gliene fregava nulla,
certificavano e basta.
poi hanno modificato e hanno detto che vanno progettati tutti MA quelli al
di sotto dei limiti dimensionali di cui sopra bastava che fossero progettati
da chi? Semplice! da quello che prima certificava che li aveva fatti a
regola.
insomma dalla padella alla brace.
adesso tutti gli impainti vegono progettati, il progetto viene condegnato al
comune, viene realizzato un impianto che se va bene corrisponde al progetto.
progetto che non è assolutamente detto che sia adeguato e risponda a quanto
dev'essere.
tanto
1° mica è detto che il comune verifica i progetti, dovrebbe farlo a campione
figurati, dal 1990 l'anno da quando è iniziata la storia non ho mai sentito
di un impianto che è stato scelto a campione per essere verificato.
2° il comune se è piccolo non ha molti tecnici e non è detto che tutti siano
competenti, tipicamente i comuni medio piccoli hanno dei geometri o al
massimo un ingegnere civile/architetto che per loro stessa ammissione
(quando sono umili) dicono che di impianti non ne capicsono una mazza.
3° furono istituiti gli elenchi dei certificatori degli impianti (a cui io
sono inscritto) ai quali gli enti tipo comune possono attingere per fare
effettuare i controlli di cui sopra nona vendo personale competente nel
proprio organico, ma che giacciono morti e sepolti nelle camere di commercio
fin da quando sono nati.
nel mio piccolo ti posso fare l'esempio di un elettricista di quelli che
chiamarlo elettricista è un complimento ma in realtà è solo un pelafili, che
chiamato a fare un impainto di un bel centro estetico fa un prezzo, basso
ovviamente per accaparrarsi il lavoro, realizza un orripilante impianto a
vista fatto di tubi grigi su pareti arancioni.
mette le linee per alimentare i lettini solari e le docce e le trifacciali
(che sono energivore da matti) senza avere assolutamente idea che forse per
quelle potenze e quelle distanze occorre fare un minimo di verifica di
caduta di tensione.
assolutamente, dimensiona a casaccio, monta, prepara la dichiarazione di
conformità, la consegna e...
caspita al comune si accorgono (ed è già notevole che se ne siano accorti)
che dato che i centri estetici sono equiparati a studi medici necessitano
obbligatoriamente di un progetto firmato e timbrato da un professionista,
(lui mica lo sapeva anche se è un tecnico abilitato per la 46/90).
Allora corre da me per chiedermi un favore... per favore mi metti un timbro
quì ed una firma la.... ti pago il distrubo....
Ed io gli ho risposto, timbri e firme a casaccio io non te ne metto, lascia
quì la documentazione che io verifico cosa hai fatto e faccio il progetto di
conseguenza.
morale
lui s'è offeso perchè io gli ho chiesto 500 euro per un progetto perchè
diceva che gli mangiavo il guadagno.
io a spiegargli che in ongi caso 500 euro erano pochi e che lui dato che è
un professionista del settore doveva sapere che quell'impianto andava
obbligatoriamente progettato e doveva tenerne conto in fase
dipreventivazione.
in ogni caso anche se gi ho fatto presente che l'impianot così come lo aveva
fatto lui non andava bene e che doveva sostituire alcune dorsali e cambiare
qualche protezione credi che lo abbia fatto?
s'è incazzato con me perchè volevo fargli spendere altri soldi, non ha fatto
assolutamente nulla, ha solo ripresentato la pratica in comune ove non si
sono memmeno presi la briga di confrontare il progetto con la dichiarazione,
senno se ne sarebbero pure accorti, acquisito tutto agli atti hanno concesso
l'inizio attività al solarium e via....
io per quanto mi riguarda ho proibito a mia moglie di andare a QUEL solarium
perchè l'ho messa in guardia che era pericoloso....
Post by Albe V°Io so per certo che le potenze delle caldaie in un'unica unità abitativa
si sommano.
perchè nella migliore delle ipotesi, un idraulico che sa quello che dice
deve trovare le parole più semplici per spiegarlo ad un cliente che una cosa
si può o non si può fare
dato che usualmente un appartamento equivale a un compartimento si usa dire
così l'ho visto fare anche io e del resto lo capisco pure, ce lo vedi un
idraulico che inizia a dire a te o peggio alla "siora pina" din turno che
secondo la normativa antincendio la legge tale dei tali e le potenze
installate maggiori o uguali a xxx per poterle installare occorre mettere
porte tagliafuoco, fare fare intonaci antincendio, mettere allarmi, sensori,
pulsanti di emergenza, estintori e chi più ne ha più ne metta? nella
migliore delle ipotesi alla siora pina passa per la testa che "questo mi
vuole fregà"
senza poi parlare dei casi in cui l'idraulico s'è abilitato lavorando da
garzone per un altro idraulico e che ha sempre sentito dire così, la prende
per buona così e per lui è così.
Post by Albe V°Lo so per certo perchè a casa mia avevamo una caldaia grossa (ed infatti
avevo il locale caldaia in cemento, accessibile solo dall'esterno, porta
collassabile, presa d'aria, ecc...).
ma certo questo è un caso classico, è la cosa migliore da fare potendo...
Post by Albe V°Quando ho ristrutturato, volevo aprire una porta verso l'interno per usare
il locale caldaia come lavanderia, visto che andavamo a montare una murale
e quindi si liberava spazio.
non si può fare
Post by Albe V°Ne ho parlato al progettista, il quale mi ha detto chiaramente che non
potevo aprirla, a meno che facendo i calcoli basati sulla nuova
coibentazione, non fossimo riusciti a stare sotto ai limiti dei 30kW (o
35, non ricordo).
35 kW infatti.
Post by Albe V°E io ho proprio detto: "va beh, eventualmente mettiamo due caldaiette più
piccole, una in cascata all'altra, una lì e una in un altro vano".
eh eh classico ragionamento.
Post by Albe V°E lui mi ha detto che le potenze si sommano e sono su base unità
abitativa, altrimenti sarebbe comodo, metti tutte le caldaie che vuoi
basta che ne metti una per stanza...
risposta classica data ad uno che non è del mestiere, e quì rimando
all'esempio di risposta classica data alla "siora pina" di cui sopra.
perchè uno del mestiere gli avrebbe obbiettato che essendoci i fuochi della
cucina la condizione non si sarebbe comunque rispettata.
le potenze si sommano se i generatori di calore sono installati "nello
stesso locale" inteso come tutti nello stesso compartimento antincendio.
Post by Albe V°Poi fortunatamente abbiamo deciso di mettere una 30kW, ed effettivamente
di potenza ne ho anche troppa.
certo, se hai una casa singola ad arrivare a 35 ci vuole veramente la gru.
Post by Albe V°Post by Loris_ropoi poco importa che servano due porzioni distinte dello stesso immobile
che magari fanno pure parte della stessa unità abitativa.
Si, volevo dire un'altra cosa, comunque direi che installate all'esterno
non ci sono problemi...
da un punto di vista termico installarel fuori è svantaggioso, ma a volte si
evitano tanti problemi di altro ordine.
ciao.
Lo