Discussione:
Annerimento vetro del caminetto: solved
(troppo vecchio per rispondere)
Albe V°
2012-02-23 09:00:02 UTC
Permalink
Sono così emozionato che devo condividerlo.

Dopo 4 anni di bestemmie perchè il vetro del caminetto si anneriva con
poche ore di utilizzo, ho trovato il modo di ridurre questo fenomeno ad
un livello del tutto 'normale'.

Per normale intendo che il vetro diventa meno 'cristallino' nei due
angoli in alto, dopo diversi giorni di utilizzo, e questo sporco è
talmente blando che si toglie passando una spugnetta da cucina col lato
verde, senza neppure sfregare.

La goduria di poter finalmente vedere il fuoco come se il vetro non ci
fosse, per più sere, è impagabile.

La soluzione, che per me ha funzionato ma non è detto che sia "la
soluzione" per chiunque, è stata quella di creare un flusso di aria
secondaria proveniente dal frontale.
Cosa che molti caminetti hanno già nativamente, ma molti altri no.
Ho capito che c'era qualcosa di poco chiaro nei flussi d'aria, dopo
aver sbudellato, per una mega pulizia, tutto il monoblocco
dall'interno. Facendo questo, ho scoperto che se chiudevo del tutto
l'aria primaria (ossia il pomello che regola una serranda sotto al
focolare), non c'era altra via di entrata per l'aria. Questo spiegava
il fatto che chiudendo tale mandata d'aria, il fuoco diventasse
bassissimo, quasi spento. Che riusciva comunque a restare acceso,
soprattutto se prima di chiudere aspettavo che si formasse un bel letto
di braci. Ma probabilmente ci riusciva aspirando aria da quelche
microfessura attorno al vetro. E dico 'micro' fessura, perchè nello
sbudellamento avevo notato che il vetro stesso ha delle guarnizioni
veramente ben fatte su tutti i lati, sia fra vetro e anta battente (per
la pulizia), sia fra anta scorrevole e cornice di battuta.
Quindi, ho ritenuto che fosse questo 'regime ridotto' del fuoco a
creare l'annerimento. Anche perchè, come avevo già osservato,
l'annerimento scattava in maniera violenta nella fase di spegnimento
del fuoco, ossia quando questo riduceva la propria intensità andandosi
a spegnere.
Serviva iniettare un po' d'aria aggiuntiva. E magari farla arrivare
proprio dal frontale, in modo da generare un flusso che allontanasse il
particolato dal vetro.
Quindi, le soluzioni erano sostanzialmente due:
- togliere o ridurre le guarnizioni attorno al vetro. Questo però
comportava altre sfighe in termini di pericolosità (le guarnizioni
servono anche per attutire l'eventuale caduta di un ceppo contro al
vetro), fumosità (nella parte alta del vetro il fumo potrebbe uscire,
soprattutto in accensione), e scorrimento (le guarnizioni tengono
l'anta a distanza dalla cornice durante il sollevamento).
- lasciare aperta l'anta scorrevole verticale.

Ho provato alcuni giorni questa soluzione. Che comportava, ogni volta
che intervenivo e poi chiudevo il vetro, di doversi inginocchiare e
cercare di fermare l'anta millimetricamente in una certa posizione,
lasciando la guarnizione pelosa sotto l'anta ad un millimetro dalla sua
battuta sotto.

Poi ho migliorato il giocattolo utilizzando due viti che sono proprio
sulla cornice di battuta, sotto a dove arriva l'anta. Queste viti erano
molto corte, ne ho trovate due più lunghe simili, e così sono riuscito
a tenerle svitate quei 3mm che impediscono all'anta di scendere fino in
basso.
Così l'anta scorrevole, quando arriva giù, si ferma sulle teste delle
viti. Adesso ho un cacciavite a fianco del caminetto e proverò qualche
regolazione micrometrica per vedere se le cose possono migliorare
ancora.

Ma il risultato è che quel millimetro, forse due, di fessura lungo
tutto il bordo inferiore del vetro, è la soluzione al problema.

L'unica sfiga che rimane, è che se volessi far andare il caminetto in
modalità 'stufa', ossia ad altissimo rendimento come facevo prima,
dovrei avvitare le viti, chiudere il vetro, e accettarne l'annerimento.

Potrebbe essere interessante studiare un sistema rimovibile o
regolabile. In sostanza, ci vorrebbe una specie di spessore da inserire
e rimuovere, o da appiattire fino quasi a zero, per tenere o meno
sollevata l'anta...


Ciao

Alberto
guybonet
2012-02-23 09:41:26 UTC
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Post by Albe V°
Sono così emozionato che devo condividerlo.
Dopo 4 anni di bestemmie perchè il vetro del caminetto si anneriva con
poche ore di utilizzo, ho trovato il modo di ridurre questo fenomeno
ad un livello del tutto 'normale'.
Per normale intendo che il vetro diventa meno 'cristallino' nei due
angoli in alto, dopo diversi giorni di utilizzo, e questo sporco è
talmente blando che si toglie passando una spugnetta da cucina col
lato verde, senza neppure sfregare.
La goduria di poter finalmente vedere il fuoco come se il vetro non ci
fosse, per più sere, è impagabile.
La soluzione, che per me ha funzionato ma non è detto che sia "la
soluzione" per chiunque, è stata quella di creare un flusso di aria
secondaria proveniente dal frontale.
Cosa che molti caminetti hanno già nativamente, ma molti altri no.
Ho capito che c'era qualcosa di poco chiaro nei flussi d'aria, dopo
aver sbudellato, per una mega pulizia, tutto il monoblocco
dall'interno. Facendo questo, ho scoperto che se chiudevo del tutto
l'aria primaria (ossia il pomello che regola una serranda sotto al
focolare), non c'era altra via di entrata per l'aria. Questo spiegava
il fatto che chiudendo tale mandata d'aria, il fuoco diventasse
bassissimo, quasi spento. Che riusciva comunque a restare acceso,
soprattutto se prima di chiudere aspettavo che si formasse un bel
letto di braci. Ma probabilmente ci riusciva aspirando aria da quelche
microfessura attorno al vetro. E dico 'micro' fessura, perchè nello
sbudellamento avevo notato che il vetro stesso ha delle guarnizioni
veramente ben fatte su tutti i lati, sia fra vetro e anta battente
(per la pulizia), sia fra anta scorrevole e cornice di battuta.
Quindi, ho ritenuto che fosse questo 'regime ridotto' del fuoco a
creare l'annerimento. Anche perchè, come avevo già osservato,
l'annerimento scattava in maniera violenta nella fase di spegnimento
del fuoco, ossia quando questo riduceva la propria intensità andandosi
a spegnere.
Serviva iniettare un po' d'aria aggiuntiva. E magari farla arrivare
proprio dal frontale, in modo da generare un flusso che allontanasse
il particolato dal vetro.
- togliere o ridurre le guarnizioni attorno al vetro. Questo però
comportava altre sfighe in termini di pericolosità (le guarnizioni
servono anche per attutire l'eventuale caduta di un ceppo contro al
vetro), fumosità (nella parte alta del vetro il fumo potrebbe uscire,
soprattutto in accensione), e scorrimento (le guarnizioni tengono
l'anta a distanza dalla cornice durante il sollevamento).
- lasciare aperta l'anta scorrevole verticale.
Ho provato alcuni giorni questa soluzione. Che comportava, ogni volta
che intervenivo e poi chiudevo il vetro, di doversi inginocchiare e
cercare di fermare l'anta millimetricamente in una certa posizione,
lasciando la guarnizione pelosa sotto l'anta ad un millimetro dalla
sua battuta sotto.
Poi ho migliorato il giocattolo utilizzando due viti che sono proprio
sulla cornice di battuta, sotto a dove arriva l'anta. Queste viti
erano molto corte, ne ho trovate due più lunghe simili, e così sono
riuscito a tenerle svitate quei 3mm che impediscono all'anta di
scendere fino in basso.
Così l'anta scorrevole, quando arriva giù, si ferma sulle teste delle
viti. Adesso ho un cacciavite a fianco del caminetto e proverò qualche
regolazione micrometrica per vedere se le cose possono migliorare
ancora.
Ma il risultato è che quel millimetro, forse due, di fessura lungo
tutto il bordo inferiore del vetro, è la soluzione al problema.
L'unica sfiga che rimane, è che se volessi far andare il caminetto in
modalità 'stufa', ossia ad altissimo rendimento come facevo prima,
dovrei avvitare le viti, chiudere il vetro, e accettarne
l'annerimento.
Potrebbe essere interessante studiare un sistema rimovibile o
regolabile. In sostanza, ci vorrebbe una specie di spessore da
inserire e rimuovere, o da appiattire fino quasi a zero, per tenere o
meno sollevata l'anta...
Ciao
Alberto
Hai considerato che in questo modo il caminetto brucia l'aria della
stanza e rischi di rimanere senza ossigeno?
Per fare un bel lavorettto dovresti convogliare l'aria dalla presa
esterna ed obbligarla a lambire il vetro brima di giungere alla legna
che brucia.
Senza modificare le guarnizioni che hanno lo scopo d'isolare la stanza
dal fuoco.
Può darsi che stia dicendo una cavolata ma così sui due piedi mi è
saltata una molla in testa....
Guido
Albe V°
2012-02-23 09:50:04 UTC
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Post by Albe V°
Sono così emozionato che devo condividerlo.
Dopo 4 anni di bestemmie perchè il vetro del caminetto si anneriva con
poche ore di utilizzo, ho trovato il modo di ridurre questo fenomeno ad un
livello del tutto 'normale'.
Per normale intendo che il vetro diventa meno 'cristallino' nei due angoli
in alto, dopo diversi giorni di utilizzo, e questo sporco è talmente blando
che si toglie passando una spugnetta da cucina col lato verde, senza
neppure sfregare.
La goduria di poter finalmente vedere il fuoco come se il vetro non ci
fosse, per più sere, è impagabile.
La soluzione, che per me ha funzionato ma non è detto che sia "la
soluzione" per chiunque, è stata quella di creare un flusso di aria
secondaria proveniente dal frontale.
Cosa che molti caminetti hanno già nativamente, ma molti altri no.
Ho capito che c'era qualcosa di poco chiaro nei flussi d'aria, dopo aver
sbudellato, per una mega pulizia, tutto il monoblocco dall'interno. Facendo
questo, ho scoperto che se chiudevo del tutto l'aria primaria (ossia il
pomello che regola una serranda sotto al focolare), non c'era altra via di
entrata per l'aria. Questo spiegava il fatto che chiudendo tale mandata
d'aria, il fuoco diventasse bassissimo, quasi spento. Che riusciva comunque
a restare acceso, soprattutto se prima di chiudere aspettavo che si
formasse un bel letto di braci. Ma probabilmente ci riusciva aspirando aria
da quelche microfessura attorno al vetro. E dico 'micro' fessura, perchè
nello sbudellamento avevo notato che il vetro stesso ha delle guarnizioni
veramente ben fatte su tutti i lati, sia fra vetro e anta battente (per la
pulizia), sia fra anta scorrevole e cornice di battuta.
Quindi, ho ritenuto che fosse questo 'regime ridotto' del fuoco a creare
l'annerimento. Anche perchè, come avevo già osservato, l'annerimento
scattava in maniera violenta nella fase di spegnimento del fuoco, ossia
quando questo riduceva la propria intensità andandosi a spegnere.
Serviva iniettare un po' d'aria aggiuntiva. E magari farla arrivare proprio
dal frontale, in modo da generare un flusso che allontanasse il particolato
dal vetro.
- togliere o ridurre le guarnizioni attorno al vetro. Questo però
comportava altre sfighe in termini di pericolosità (le guarnizioni servono
anche per attutire l'eventuale caduta di un ceppo contro al vetro),
fumosità (nella parte alta del vetro il fumo potrebbe uscire, soprattutto
in accensione), e scorrimento (le guarnizioni tengono l'anta a distanza
dalla cornice durante il sollevamento).
- lasciare aperta l'anta scorrevole verticale.
Ho provato alcuni giorni questa soluzione. Che comportava, ogni volta che
intervenivo e poi chiudevo il vetro, di doversi inginocchiare e cercare di
fermare l'anta millimetricamente in una certa posizione, lasciando la
guarnizione pelosa sotto l'anta ad un millimetro dalla sua battuta sotto.
Poi ho migliorato il giocattolo utilizzando due viti che sono proprio sulla
cornice di battuta, sotto a dove arriva l'anta. Queste viti erano molto
corte, ne ho trovate due più lunghe simili, e così sono riuscito a tenerle
svitate quei 3mm che impediscono all'anta di scendere fino in basso.
Così l'anta scorrevole, quando arriva giù, si ferma sulle teste delle viti.
Adesso ho un cacciavite a fianco del caminetto e proverò qualche
regolazione micrometrica per vedere se le cose possono migliorare ancora.
Ma il risultato è che quel millimetro, forse due, di fessura lungo tutto il
bordo inferiore del vetro, è la soluzione al problema.
L'unica sfiga che rimane, è che se volessi far andare il caminetto in
modalità 'stufa', ossia ad altissimo rendimento come facevo prima, dovrei
avvitare le viti, chiudere il vetro, e accettarne l'annerimento.
Potrebbe essere interessante studiare un sistema rimovibile o regolabile.
In sostanza, ci vorrebbe una specie di spessore da inserire e rimuovere, o
da appiattire fino quasi a zero, per tenere o meno sollevata l'anta...
Ciao
Alberto
Hai considerato che in questo modo il caminetto brucia l'aria della stanza e
rischi di rimanere senza ossigeno?
No, beh, è evidente che in sala ho la presa d'aria dall'esterno.
Perchè è vero che col vetro potrebbe anche non servire, ma quella volta
che usi il caminetto col vetro aperto, se va bene ti si riempie la casa
di fumo, se va male resti senza ossigeno veramente.
Per fare un bel lavorettto dovresti convogliare l'aria dalla presa esterna ed
obbligarla a lambire il vetro brima di giungere alla legna che brucia.
Ci avevo pensato.
Ma occorrerebbe modificare la struttura.
Niente di sconvolgente, a dire il vero. Dovrei comunque forare la
lamiera del fondo del caminetto (dove c'è già la griglia regolabile
dell'aria primaria), creando così un afflusso fisso d'aria. Però dovrei
evitare che quest'aria venga aspirata attraverso la griglia del
braciere (come avviene appunto per l'aria primaria).
Quindi bisognerebbe mettere una lamiera che crei un vero e proprio
compartimento stagno sotto. Poi col trapanino fare una serie di
forellini sotto alla battuta del vetro, pochi mm verso l'interno.
Un bel lavoro vorrebbe che la lamiera che crea il compartimento stagno
fosse amovibile, per poter pulire la cenere che inevitabilmente
finirebbe dai forellini verso la camera sottostante.
Senza modificare le guarnizioni che hanno lo scopo d'isolare la stanza dal
fuoco.
Certo, le guarnizioni non le tocco.
Ma lasciando la fessurina, è evidente che vado ad utilizzare una seppur
minima quantità di aria dall'ambiente verso il focolare.
Questa viene ripristinata dalla presa dall'esterno, ma è chiaro che
riduce l'efficienza del sistema.
Del resto, le stufe rendono molto di più dei caminetti proprio per i
flussi ridotti di aria, ma si sporcano anche decisamente di più.
In sostanza, non so quanto per scelta di efficienza e non quanto per
difetto di progettazione, il mio caminetto lavorava come una stufa,
ossia a flussi d'aria ridottissimi.

Alberto
Joy76
2012-02-23 14:40:27 UTC
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Post by Albe V°
Sono così emozionato che devo condividerlo.
mi torna!

avevo un camino come il tuo prima e avevo il problema... in fase di
spegnimento anneriva
Il camino attuale se ha tutte le prese d'aria chiuse ciuccia di base
dalla cornice frontale... non molto ma ciuccia
in questo caso il nero e' quasi impercettibile e si manifesta dopo
diverse combustioni

Congratulazioni!!!

ora goditelo di piu'
inps09
2012-02-23 16:56:20 UTC
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Post by Albe V°
Sono così emozionato che devo condividerlo.
Dopo 4 anni di bestemmie perchè il vetro del caminetto si anneriva con
poche ore di utilizzo, ho trovato il modo di ridurre questo fenomeno ad un
livello del tutto 'normale'.
Per normale intendo che il vetro diventa meno 'cristallino' nei due angoli
in alto, dopo diversi giorni di utilizzo, e questo sporco è talmente
blando che si toglie passando una spugnetta da cucina col lato verde,
senza neppure sfregare.
La goduria di poter finalmente vedere il fuoco come se il vetro non ci
fosse, per più sere, è impagabile.
La soluzione, che per me ha funzionato ma non è detto che sia "la
soluzione" per chiunque, è stata quella di creare un flusso di aria
secondaria proveniente dal frontale.
Cosa che molti caminetti hanno già nativamente, ma molti altri no.
Ho capito che c'era qualcosa di poco chiaro nei flussi d'aria, dopo aver
sbudellato, per una mega pulizia, tutto il monoblocco dall'interno.
Facendo questo, ho scoperto che se chiudevo del tutto l'aria primaria
(ossia il pomello che regola una serranda sotto al focolare), non c'era
altra via di entrata per l'aria. Questo spiegava il fatto che chiudendo
tale mandata d'aria, il fuoco diventasse bassissimo, quasi spento. Che
riusciva comunque a restare acceso, soprattutto se prima di chiudere
aspettavo che si formasse un bel letto di braci. Ma probabilmente ci
riusciva aspirando aria da quelche microfessura attorno al vetro. E dico
'micro' fessura, perchè nello sbudellamento avevo notato che il vetro
stesso ha delle guarnizioni veramente ben fatte su tutti i lati, sia fra
vetro e anta battente (per la pulizia), sia fra anta scorrevole e cornice
di battuta.
Quindi, ho ritenuto che fosse questo 'regime ridotto' del fuoco a creare
l'annerimento. Anche perchè, come avevo già osservato, l'annerimento
scattava in maniera violenta nella fase di spegnimento del fuoco, ossia
quando questo riduceva la propria intensità andandosi a spegnere.
Serviva iniettare un po' d'aria aggiuntiva. E magari farla arrivare
proprio dal frontale, in modo da generare un flusso che allontanasse il
particolato dal vetro.
- togliere o ridurre le guarnizioni attorno al vetro. Questo però
comportava altre sfighe in termini di pericolosità (le guarnizioni servono
anche per attutire l'eventuale caduta di un ceppo contro al vetro),
fumosità (nella parte alta del vetro il fumo potrebbe uscire, soprattutto
in accensione), e scorrimento (le guarnizioni tengono l'anta a distanza
dalla cornice durante il sollevamento).
- lasciare aperta l'anta scorrevole verticale.
Ho provato alcuni giorni questa soluzione. Che comportava, ogni volta che
intervenivo e poi chiudevo il vetro, di doversi inginocchiare e cercare di
fermare l'anta millimetricamente in una certa posizione, lasciando la
guarnizione pelosa sotto l'anta ad un millimetro dalla sua battuta sotto.
Poi ho migliorato il giocattolo utilizzando due viti che sono proprio
sulla cornice di battuta, sotto a dove arriva l'anta. Queste viti erano
molto corte, ne ho trovate due più lunghe simili, e così sono riuscito a
tenerle svitate quei 3mm che impediscono all'anta di scendere fino in
basso.
Così l'anta scorrevole, quando arriva giù, si ferma sulle teste delle
viti. Adesso ho un cacciavite a fianco del caminetto e proverò qualche
regolazione micrometrica per vedere se le cose possono migliorare ancora.
Ma il risultato è che quel millimetro, forse due, di fessura lungo tutto
il bordo inferiore del vetro, è la soluzione al problema.
L'unica sfiga che rimane, è che se volessi far andare il caminetto in
modalità 'stufa', ossia ad altissimo rendimento come facevo prima, dovrei
avvitare le viti, chiudere il vetro, e accettarne l'annerimento.
Potrebbe essere interessante studiare un sistema rimovibile o regolabile.
In sostanza, ci vorrebbe una specie di spessore da inserire e rimuovere, o
da appiattire fino quasi a zero, per tenere o meno sollevata l'anta...
Ciao
Alberto
Hai realizzato quello che molti costruttori prevedono di serie: l'ingresso
d'aria secondaria dall'antina vetrata. I più tecnici prevedono l'ingresso
dell'aria secondaria dal bordo orizzontale superiore, anche con regolazione
a mezzo serrandina a ghigliottina. L'aria secondaria viene richiamata in
basso nella zona di combustione e provvede ad un 'lavaggio' della faccia
interna del vetro. Quello che hai fatto assomiglia molto al lavoro dei
tecnici che si occupano di miglioramento e sviluppo dei prodotti nei
laboratori di prova dei costruttori di termocaminetti e stufe a legna e che
io ho fatto per 25 anni presso il laboratorio di un ente di certificazione.
Complimenti.
inps09
den
2012-02-25 19:23:01 UTC
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Post by inps09
Post by Albe V°
Sono così emozionato che devo condividerlo.
Dopo 4 anni di bestemmie perchè il vetro del caminetto si anneriva con
poche ore di utilizzo, ho trovato il modo di ridurre questo fenomeno ad un
livello del tutto 'normale'.
Per normale intendo che il vetro diventa meno 'cristallino' nei due angoli
in alto, dopo diversi giorni di utilizzo, e questo sporco è talmente
blando che si toglie passando una spugnetta da cucina col lato verde,
senza neppure sfregare.
La goduria di poter finalmente vedere il fuoco come se il vetro non ci
fosse, per più sere, è impagabile.
La soluzione, che per me ha funzionato ma non è detto che sia "la
soluzione" per chiunque, è stata quella di creare un flusso di aria
secondaria proveniente dal frontale.
Cosa che molti caminetti hanno già nativamente, ma molti altri no.
Ho capito che c'era qualcosa di poco chiaro nei flussi d'aria, dopo aver
sbudellato, per una mega pulizia, tutto il monoblocco dall'interno.
Facendo questo, ho scoperto che se chiudevo del tutto l'aria primaria
(ossia il pomello che regola una serranda sotto al focolare), non c'era
altra via di entrata per l'aria. Questo spiegava il fatto che chiudendo
tale mandata d'aria, il fuoco diventasse bassissimo, quasi spento. Che
riusciva comunque a restare acceso, soprattutto se prima di chiudere
aspettavo che si formasse un bel letto di braci. Ma probabilmente ci
riusciva aspirando aria da quelche microfessura attorno al vetro. E dico
'micro' fessura, perchè nello sbudellamento avevo notato che il vetro
stesso ha delle guarnizioni veramente ben fatte su tutti i lati, sia fra
vetro e anta battente (per la pulizia), sia fra anta scorrevole e cornice
di battuta.
Quindi, ho ritenuto che fosse questo 'regime ridotto' del fuoco a creare
l'annerimento. Anche perchè, come avevo già osservato, l'annerimento
scattava in maniera violenta nella fase di spegnimento del fuoco, ossia
quando questo riduceva la propria intensità andandosi a spegnere.
Serviva iniettare un po' d'aria aggiuntiva. E magari farla arrivare
proprio dal frontale, in modo da generare un flusso che allontanasse il
particolato dal vetro.
- togliere o ridurre le guarnizioni attorno al vetro. Questo però
comportava altre sfighe in termini di pericolosità (le guarnizioni servono
anche per attutire l'eventuale caduta di un ceppo contro al vetro),
fumosità (nella parte alta del vetro il fumo potrebbe uscire, soprattutto
in accensione), e scorrimento (le guarnizioni tengono l'anta a distanza
dalla cornice durante il sollevamento).
- lasciare aperta l'anta scorrevole verticale.
Ho provato alcuni giorni questa soluzione. Che comportava, ogni volta che
intervenivo e poi chiudevo il vetro, di doversi inginocchiare e cercare di
fermare l'anta millimetricamente in una certa posizione, lasciando la
guarnizione pelosa sotto l'anta ad un millimetro dalla sua battuta sotto.
Poi ho migliorato il giocattolo utilizzando due viti che sono proprio
sulla cornice di battuta, sotto a dove arriva l'anta. Queste viti erano
molto corte, ne ho trovate due più lunghe simili, e così sono riuscito a
tenerle svitate quei 3mm che impediscono all'anta di scendere fino in
basso.
Così l'anta scorrevole, quando arriva giù, si ferma sulle teste delle
viti. Adesso ho un cacciavite a fianco del caminetto e proverò qualche
regolazione micrometrica per vedere se le cose possono migliorare ancora.
Ma il risultato è che quel millimetro, forse due, di fessura lungo tutto
il bordo inferiore del vetro, è la soluzione al problema.
Quello che hai fatto assomiglia molto al lavoro dei
tecnici che si occupano di miglioramento e sviluppo dei prodotti nei
laboratori di prova dei costruttori di termocaminetti e stufe a legna e che
io ho fatto per 25 anni presso il laboratorio di un ente di certificazione.
Complimenti.
inps09
a tuo parere tra le varie marche di caminetti e stufe a legna o pellet sono
similari come resa, oppure ci sono prodootti con rese molto superiori
rispetto alle alttre?
inps09
2012-02-25 20:03:13 UTC
Permalink
Post by den
a tuo parere tra le varie marche di caminetti e stufe a legna o pellet sono
similari come resa, oppure ci sono prodootti con rese molto superiori
rispetto alle alttre?
Tra le varie marche di termocaminetti, stufe a legna e stufe a pellet ci
sono di fferenza dei rendimento termico (rapporto tra potenza resa all'acqua
e potenza termica al focolare o bruciata), anche dell'ordine del 20-30% in
più o in meno.
Ci sono prodotti industriali con rendimenti elevati e con costruzioni
meccaniche ottime e ci sono prodotti artigianali realizzati in piccole serie
con caratteristiche inferiori, e viceversa. Occorre diffidare di chi
dichiara valori esagerati e non giustificati.
inps09
m***@gmail.com
2014-08-31 13:20:34 UTC
Permalink
Per qualunque caminetto ci vuole, per legge, una presa di aria collegata con l'esterno della casa.

Il vetro lo si pulisce usando la stessa cenere del fuoco
mettendone una piccola quantita su uno straccio bagnato
e poi sfregando.

Il vetro deve essere freddo ed il camino spento da almeno 12 ore

www.tiraggiocaminetto.altervista.org
fausto
2014-08-31 15:19:32 UTC
Permalink
Post by m***@gmail.com
Per qualunque caminetto ci vuole, per legge, una presa di aria collegata con l'esterno della casa.
Il vetro lo si pulisce usando la stessa cenere del fuoco
mettendone una piccola quantita su uno straccio bagnato
e poi sfregando.
Il vetro deve essere freddo ed il camino spento da almeno 12 ore
www.tiraggiocaminetto.altervista.org
... e nel caso di depositi più consistenti sul vetro, dati ad esempio da
legna bagnata con tiraggio chiuso, può essere utile bagnare (non
inumidire) uno/due pezzi di carta da cucina e appiccicarli sul vetro,
lasciandoli li per qualche tempo ed eventualmente ripetere. Ovvio a
vetro freddo.

Ps: occhio a strofinare il vetro ceramicato, sarà pure robusto ma si
graffia pure lui :-)
e***@gmail.com
2016-12-09 12:22:25 UTC
Permalink
Salve a tutti, anche io ho il problema del vetro nero, avendo montato un termocamino vulcano30.3, è non avendo prese d'aria e valvole esterne e ne tantomeno vano portacenere, ho provato anch'io a mettere uno spessorino sotto lo sportello, anche perché l'aria infatti la si manda alzando un po lo sportello, è pare che funzioni meglio, ma si sporca sempre un po troppo secondo me, altri rimedi? Grazie
Apteryx
2016-12-09 13:59:44 UTC
Permalink
Post by e***@gmail.com
pare che funzioni meglio, ma si sporca sempre un po troppo secondo me, altri rimedi? Grazie
utilizzo, con ampia disinvoltura, dell'inglese

:-))
Yersinia
2016-12-09 16:48:04 UTC
Permalink
Post by e***@gmail.com
Salve a tutti, anche io ho il problema del vetro nero
Passa della cenere al setaccio. Quando hai una mezza terrina di
cenere fina, versaci acqua mescolando, fino a ottenere una pastella
della consistenza della malta fresca. Spalmala sul lato annerito e
lasciacela per una mezz'ora. Poi olio di gomito con una spazzola
dura finché il vetro non brilla.
Yersinia
2016-12-09 16:59:20 UTC
Permalink
spazzola dura
Dura ma non troppo, sennò graffi il vetro. Niente spazzole di metallo.
Soviet_Mario
2016-12-09 17:57:28 UTC
Permalink
Post by Yersinia
spazzola dura
Dura ma non troppo, sennò graffi il vetro. Niente spazzole di metallo.
ellapeppa ! Io raschio con la lama del cutter, che dolce non
è, ma il vetro non ce la fa a graffiarlo. Non è che è "mica"
da fornace ? Quella è tenera (anche se è più autopulente del
vetro normale : basta fiammeggiarla con la pistola)
--
1) Resistere, resistere, resistere.
2) Se tutti pagano le tasse, le tasse le pagano tutti
Soviet_Mario - (aka Gatto_Vizzato)


---
Questa e-mail è stata controllata per individuare virus con Avast antivirus.
https://www.avast.com/antivirus
Soviet_Mario
2016-12-09 17:56:05 UTC
Permalink
Post by Yersinia
Post by e***@gmail.com
Salve a tutti, anche io ho il problema del vetro nero
Passa della cenere al setaccio. Quando hai una mezza terrina di
cenere fina, versaci acqua mescolando, fino a ottenere una pastella
della consistenza della malta fresca. Spalmala sul lato annerito e
lasciacela per una mezz'ora. Poi olio di gomito con una spazzola
dura finché il vetro non brilla.
alla lunga fa male al vetro un lavaggio "caustico"
fortemente alcalino. Lo rende superficialmente ruvido e più
propenso a sporcarsi. Subito non si vede a occhio, ma un po'
di aggressione si verifica ("a umido", specialmente).
Quella pastella è l'antenato della liscivia per lavare i
panni di quando il sapone era costoso : una soluzione di
carbonato di potassio quasi satura. Volendo rafforzarla
ulteriormente si può impastare a calce e formare vera
potassa caustica (che per il vetro, è la morte sua).


Fa meno danni la spatola, la paglietta di inox o la lama del
cutter, anche se è noioso.
--
1) Resistere, resistere, resistere.
2) Se tutti pagano le tasse, le tasse le pagano tutti
Soviet_Mario - (aka Gatto_Vizzato)


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Sinuhe
2016-12-09 22:37:55 UTC
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Post by Yersinia
Post by e***@gmail.com
Salve a tutti, anche io ho il problema del vetro nero
Passa della cenere al setaccio. Quando hai una mezza terrina di
cenere fina, versaci acqua mescolando, fino a ottenere una pastella
della consistenza della malta fresca. Spalmala sul lato annerito e
lasciacela per una mezz'ora. Poi olio di gomito con una spazzola
dura finché il vetro non brilla.
alla lunga fa male al vetro un lavaggio "caustico"
fortemente alcalino. Lo rende superficialmente ruvido e più
propenso a sporcarsi. Subito non si vede a occhio, ma un po'

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mi sembrava di aver capito che voleva evitare che si sporcasse, non un
metodo per pulirlo... boh?!
fuzzy
2016-12-10 07:27:22 UTC
Permalink
Post by Soviet_Mario
Post by Yersinia
Post by e***@gmail.com
Salve a tutti, anche io ho il problema del vetro nero
Passa della cenere al setaccio. Quando hai una mezza terrina di
cenere fina, versaci acqua mescolando, fino a ottenere una pastella
della consistenza della malta fresca. Spalmala sul lato annerito e
lasciacela per una mezz'ora. Poi olio di gomito con una spazzola
dura finché il vetro non brilla.
alla lunga fa male al vetro un lavaggio "caustico"
fortemente alcalino. Lo rende superficialmente ruvido e più
propenso a sporcarsi. Subito non si vede a occhio, ma un po'
di aggressione si verifica ("a umido", specialmente).
Quella pastella è l'antenato della liscivia per lavare i
panni di quando il sapone era costoso : una soluzione di
carbonato di potassio quasi satura. Volendo rafforzarla
ulteriormente si può impastare a calce e formare vera
potassa caustica (che per il vetro, è la morte sua).
Fa meno danni la spatola, la paglietta di inox o la lama del
cutter, anche se è noioso.
io ho risolto con la paglietta di acciaio
spruzzo il lavavetri e poi passo la paglietta
in modo leggero . VIene perfetto.
E ci metto due minuti.

Devo anche dire che avendo il camino a pellets
il vetro non si annerisce come con il
camino a legna.

fuzzy
L'Infante di Spagna
2016-12-12 11:08:28 UTC
Permalink
Post by fuzzy
io ho risolto con la paglietta di acciaio
spruzzo il lavavetri e poi passo la paglietta
in modo leggero .
Io di norma il vetro della stufa a pellet lo pulisco semplicemente col pennello e ogni due o tre volte passo un pannocarta umido e viene bello pulito.

--
<)<)
L'Infante di Spagna
e***@gmail.com
2016-12-09 12:22:26 UTC
Permalink
Salve a tutti, anche io ho il problema del vetro nero, avendo montato un termocamino vulcano30.3, è non avendo prese d'aria e valvole esterne e ne tantomeno vano portacenere, ho provato anch'io a mettere uno spessorino sotto lo sportello, anche perché l'aria infatti la si manda alzando un po lo sportello, è pare che funzioni meglio, ma si sporca sempre un po troppo secondo me, altri rimedi? Grazie
aldobordi
2016-12-13 06:00:13 UTC
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Post by Albe V°
Sono così emozionato che devo condividerlo.
Grazie per aver condiviso la soluzione, ho anch'io questo fastidioso problema, che alla lunga ti fa passare la voglia di accendere il camino, sapendo che poi ti aspetta una bella pulizia del vetro!

Appena vado dove ho il camino sperimento la dritta.

Aldo
=Catrame=
2016-12-13 06:01:31 UTC
Permalink
Addì 13/12/2016 , su it.hobby.fai-da-te - it.hobby.fai-da-te , l'utente
Post by aldobordi
Post by Albe V°
Sono così emozionato che devo condividerlo.
Grazie per aver condiviso la soluzione, ho anch'io questo fastidioso
problema, che alla lunga ti fa passare la voglia di accendere il camino,
sapendo che poi ti aspetta una bella pulizia del vetro!
Appena vado dove ho il camino sperimento la dritta.
Aldo
benvenuto nel 2012
--
Tra il rosso ed il nero,
vince sempre lo zero.
marìo de janeiro
2016-12-13 06:39:15 UTC
Permalink
Post by aldobordi
Post by Albe V°
Sono così emozionato che devo condividerlo.
Grazie per aver condiviso la soluzione, ho anch'io questo fastidioso problema, che alla lunga ti fa passare la voglia di accendere il camino, sapendo che poi ti aspetta una bella pulizia del vetro!
Pensa che io ho smesso pure di trombare, per tutta sta problematica di
farsi il bidet oppure la doccia prima, poi i preliminari, lavarsi anche
dopo eccetera.. uno sbattimento in meno ecco.
Sinuhe
2016-12-13 23:46:10 UTC
Permalink
Post by marìo de janeiro
Pensa che io ho smesso pure di trombare, per tutta sta problematica di
farsi il bidet oppure la doccia prima, poi i preliminari, lavarsi anche
dopo eccetera.. uno sbattimento in meno ecco.
e bisogna anche considerare un notevole risparmio energetico....
r***@gmail.com
2018-11-14 16:42:19 UTC
Permalink
leggo questo datato post a 8 anni dalla pubblicazione.
da stasera proverò anche io sul mio camino...in sostanza mi pare di capire che occorre tenere il vetro leggermente (molto leggermente) aperto.
Dato che sta da solo proverò anche senza viti, poi vedrò anche io di trovare un sistema per tenerlo su quella misura.
se può interessare vi dirò se mi ha funzionato.
Post by Albe V°
Sono così emozionato che devo condividerlo.
Dopo 4 anni di bestemmie perchè il vetro del caminetto si anneriva con
poche ore di utilizzo, ho trovato il modo di ridurre questo fenomeno ad
un livello del tutto 'normale'.
Per normale intendo che il vetro diventa meno 'cristallino' nei due
angoli in alto, dopo diversi giorni di utilizzo, e questo sporco è
talmente blando che si toglie passando una spugnetta da cucina col lato
verde, senza neppure sfregare.
La goduria di poter finalmente vedere il fuoco come se il vetro non ci
fosse, per più sere, è impagabile.
La soluzione, che per me ha funzionato ma non è detto che sia "la
soluzione" per chiunque, è stata quella di creare un flusso di aria
secondaria proveniente dal frontale.
Cosa che molti caminetti hanno già nativamente, ma molti altri no.
Ho capito che c'era qualcosa di poco chiaro nei flussi d'aria, dopo
aver sbudellato, per una mega pulizia, tutto il monoblocco
dall'interno. Facendo questo, ho scoperto che se chiudevo del tutto
l'aria primaria (ossia il pomello che regola una serranda sotto al
focolare), non c'era altra via di entrata per l'aria. Questo spiegava
il fatto che chiudendo tale mandata d'aria, il fuoco diventasse
bassissimo, quasi spento. Che riusciva comunque a restare acceso,
soprattutto se prima di chiudere aspettavo che si formasse un bel letto
di braci. Ma probabilmente ci riusciva aspirando aria da quelche
microfessura attorno al vetro. E dico 'micro' fessura, perchè nello
sbudellamento avevo notato che il vetro stesso ha delle guarnizioni
veramente ben fatte su tutti i lati, sia fra vetro e anta battente (per
la pulizia), sia fra anta scorrevole e cornice di battuta.
Quindi, ho ritenuto che fosse questo 'regime ridotto' del fuoco a
creare l'annerimento. Anche perchè, come avevo già osservato,
l'annerimento scattava in maniera violenta nella fase di spegnimento
del fuoco, ossia quando questo riduceva la propria intensità andandosi
a spegnere.
Serviva iniettare un po' d'aria aggiuntiva. E magari farla arrivare
proprio dal frontale, in modo da generare un flusso che allontanasse il
particolato dal vetro.
- togliere o ridurre le guarnizioni attorno al vetro. Questo però
comportava altre sfighe in termini di pericolosità (le guarnizioni
servono anche per attutire l'eventuale caduta di un ceppo contro al
vetro), fumosità (nella parte alta del vetro il fumo potrebbe uscire,
soprattutto in accensione), e scorrimento (le guarnizioni tengono
l'anta a distanza dalla cornice durante il sollevamento).
- lasciare aperta l'anta scorrevole verticale.
Ho provato alcuni giorni questa soluzione. Che comportava, ogni volta
che intervenivo e poi chiudevo il vetro, di doversi inginocchiare e
cercare di fermare l'anta millimetricamente in una certa posizione,
lasciando la guarnizione pelosa sotto l'anta ad un millimetro dalla sua
battuta sotto.
Poi ho migliorato il giocattolo utilizzando due viti che sono proprio
sulla cornice di battuta, sotto a dove arriva l'anta. Queste viti erano
molto corte, ne ho trovate due più lunghe simili, e così sono riuscito
a tenerle svitate quei 3mm che impediscono all'anta di scendere fino in
basso.
Così l'anta scorrevole, quando arriva giù, si ferma sulle teste delle
viti. Adesso ho un cacciavite a fianco del caminetto e proverò qualche
regolazione micrometrica per vedere se le cose possono migliorare
ancora.
Ma il risultato è che quel millimetro, forse due, di fessura lungo
tutto il bordo inferiore del vetro, è la soluzione al problema.
L'unica sfiga che rimane, è che se volessi far andare il caminetto in
modalità 'stufa', ossia ad altissimo rendimento come facevo prima,
dovrei avvitare le viti, chiudere il vetro, e accettarne l'annerimento.
Potrebbe essere interessante studiare un sistema rimovibile o
regolabile. In sostanza, ci vorrebbe una specie di spessore da inserire
e rimuovere, o da appiattire fino quasi a zero, per tenere o meno
sollevata l'anta...
Ciao
Alberto
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