Albe V°
2012-02-23 09:00:02 UTC
Sono così emozionato che devo condividerlo.
Dopo 4 anni di bestemmie perchè il vetro del caminetto si anneriva con
poche ore di utilizzo, ho trovato il modo di ridurre questo fenomeno ad
un livello del tutto 'normale'.
Per normale intendo che il vetro diventa meno 'cristallino' nei due
angoli in alto, dopo diversi giorni di utilizzo, e questo sporco è
talmente blando che si toglie passando una spugnetta da cucina col lato
verde, senza neppure sfregare.
La goduria di poter finalmente vedere il fuoco come se il vetro non ci
fosse, per più sere, è impagabile.
La soluzione, che per me ha funzionato ma non è detto che sia "la
soluzione" per chiunque, è stata quella di creare un flusso di aria
secondaria proveniente dal frontale.
Cosa che molti caminetti hanno già nativamente, ma molti altri no.
Ho capito che c'era qualcosa di poco chiaro nei flussi d'aria, dopo
aver sbudellato, per una mega pulizia, tutto il monoblocco
dall'interno. Facendo questo, ho scoperto che se chiudevo del tutto
l'aria primaria (ossia il pomello che regola una serranda sotto al
focolare), non c'era altra via di entrata per l'aria. Questo spiegava
il fatto che chiudendo tale mandata d'aria, il fuoco diventasse
bassissimo, quasi spento. Che riusciva comunque a restare acceso,
soprattutto se prima di chiudere aspettavo che si formasse un bel letto
di braci. Ma probabilmente ci riusciva aspirando aria da quelche
microfessura attorno al vetro. E dico 'micro' fessura, perchè nello
sbudellamento avevo notato che il vetro stesso ha delle guarnizioni
veramente ben fatte su tutti i lati, sia fra vetro e anta battente (per
la pulizia), sia fra anta scorrevole e cornice di battuta.
Quindi, ho ritenuto che fosse questo 'regime ridotto' del fuoco a
creare l'annerimento. Anche perchè, come avevo già osservato,
l'annerimento scattava in maniera violenta nella fase di spegnimento
del fuoco, ossia quando questo riduceva la propria intensità andandosi
a spegnere.
Serviva iniettare un po' d'aria aggiuntiva. E magari farla arrivare
proprio dal frontale, in modo da generare un flusso che allontanasse il
particolato dal vetro.
Quindi, le soluzioni erano sostanzialmente due:
- togliere o ridurre le guarnizioni attorno al vetro. Questo però
comportava altre sfighe in termini di pericolosità (le guarnizioni
servono anche per attutire l'eventuale caduta di un ceppo contro al
vetro), fumosità (nella parte alta del vetro il fumo potrebbe uscire,
soprattutto in accensione), e scorrimento (le guarnizioni tengono
l'anta a distanza dalla cornice durante il sollevamento).
- lasciare aperta l'anta scorrevole verticale.
Ho provato alcuni giorni questa soluzione. Che comportava, ogni volta
che intervenivo e poi chiudevo il vetro, di doversi inginocchiare e
cercare di fermare l'anta millimetricamente in una certa posizione,
lasciando la guarnizione pelosa sotto l'anta ad un millimetro dalla sua
battuta sotto.
Poi ho migliorato il giocattolo utilizzando due viti che sono proprio
sulla cornice di battuta, sotto a dove arriva l'anta. Queste viti erano
molto corte, ne ho trovate due più lunghe simili, e così sono riuscito
a tenerle svitate quei 3mm che impediscono all'anta di scendere fino in
basso.
Così l'anta scorrevole, quando arriva giù, si ferma sulle teste delle
viti. Adesso ho un cacciavite a fianco del caminetto e proverò qualche
regolazione micrometrica per vedere se le cose possono migliorare
ancora.
Ma il risultato è che quel millimetro, forse due, di fessura lungo
tutto il bordo inferiore del vetro, è la soluzione al problema.
L'unica sfiga che rimane, è che se volessi far andare il caminetto in
modalità 'stufa', ossia ad altissimo rendimento come facevo prima,
dovrei avvitare le viti, chiudere il vetro, e accettarne l'annerimento.
Potrebbe essere interessante studiare un sistema rimovibile o
regolabile. In sostanza, ci vorrebbe una specie di spessore da inserire
e rimuovere, o da appiattire fino quasi a zero, per tenere o meno
sollevata l'anta...
Ciao
Alberto
Dopo 4 anni di bestemmie perchè il vetro del caminetto si anneriva con
poche ore di utilizzo, ho trovato il modo di ridurre questo fenomeno ad
un livello del tutto 'normale'.
Per normale intendo che il vetro diventa meno 'cristallino' nei due
angoli in alto, dopo diversi giorni di utilizzo, e questo sporco è
talmente blando che si toglie passando una spugnetta da cucina col lato
verde, senza neppure sfregare.
La goduria di poter finalmente vedere il fuoco come se il vetro non ci
fosse, per più sere, è impagabile.
La soluzione, che per me ha funzionato ma non è detto che sia "la
soluzione" per chiunque, è stata quella di creare un flusso di aria
secondaria proveniente dal frontale.
Cosa che molti caminetti hanno già nativamente, ma molti altri no.
Ho capito che c'era qualcosa di poco chiaro nei flussi d'aria, dopo
aver sbudellato, per una mega pulizia, tutto il monoblocco
dall'interno. Facendo questo, ho scoperto che se chiudevo del tutto
l'aria primaria (ossia il pomello che regola una serranda sotto al
focolare), non c'era altra via di entrata per l'aria. Questo spiegava
il fatto che chiudendo tale mandata d'aria, il fuoco diventasse
bassissimo, quasi spento. Che riusciva comunque a restare acceso,
soprattutto se prima di chiudere aspettavo che si formasse un bel letto
di braci. Ma probabilmente ci riusciva aspirando aria da quelche
microfessura attorno al vetro. E dico 'micro' fessura, perchè nello
sbudellamento avevo notato che il vetro stesso ha delle guarnizioni
veramente ben fatte su tutti i lati, sia fra vetro e anta battente (per
la pulizia), sia fra anta scorrevole e cornice di battuta.
Quindi, ho ritenuto che fosse questo 'regime ridotto' del fuoco a
creare l'annerimento. Anche perchè, come avevo già osservato,
l'annerimento scattava in maniera violenta nella fase di spegnimento
del fuoco, ossia quando questo riduceva la propria intensità andandosi
a spegnere.
Serviva iniettare un po' d'aria aggiuntiva. E magari farla arrivare
proprio dal frontale, in modo da generare un flusso che allontanasse il
particolato dal vetro.
Quindi, le soluzioni erano sostanzialmente due:
- togliere o ridurre le guarnizioni attorno al vetro. Questo però
comportava altre sfighe in termini di pericolosità (le guarnizioni
servono anche per attutire l'eventuale caduta di un ceppo contro al
vetro), fumosità (nella parte alta del vetro il fumo potrebbe uscire,
soprattutto in accensione), e scorrimento (le guarnizioni tengono
l'anta a distanza dalla cornice durante il sollevamento).
- lasciare aperta l'anta scorrevole verticale.
Ho provato alcuni giorni questa soluzione. Che comportava, ogni volta
che intervenivo e poi chiudevo il vetro, di doversi inginocchiare e
cercare di fermare l'anta millimetricamente in una certa posizione,
lasciando la guarnizione pelosa sotto l'anta ad un millimetro dalla sua
battuta sotto.
Poi ho migliorato il giocattolo utilizzando due viti che sono proprio
sulla cornice di battuta, sotto a dove arriva l'anta. Queste viti erano
molto corte, ne ho trovate due più lunghe simili, e così sono riuscito
a tenerle svitate quei 3mm che impediscono all'anta di scendere fino in
basso.
Così l'anta scorrevole, quando arriva giù, si ferma sulle teste delle
viti. Adesso ho un cacciavite a fianco del caminetto e proverò qualche
regolazione micrometrica per vedere se le cose possono migliorare
ancora.
Ma il risultato è che quel millimetro, forse due, di fessura lungo
tutto il bordo inferiore del vetro, è la soluzione al problema.
L'unica sfiga che rimane, è che se volessi far andare il caminetto in
modalità 'stufa', ossia ad altissimo rendimento come facevo prima,
dovrei avvitare le viti, chiudere il vetro, e accettarne l'annerimento.
Potrebbe essere interessante studiare un sistema rimovibile o
regolabile. In sostanza, ci vorrebbe una specie di spessore da inserire
e rimuovere, o da appiattire fino quasi a zero, per tenere o meno
sollevata l'anta...
Ciao
Alberto