Post by Daniele OrlandiLogica fallace.
E' l'intensità di corrente che è rapportata direttamente agli effetti della
folgorazione (assieme al tempo).
Io ho detto che se è vero che la potenza e' variabile in funzione della
resistenza, lo è anche la intensità, a V costante. Questo discorso non ha
nulla a che vedere con gli effetti della folgorazione.
Ricapitoliamo.
1) Io dico: la potenza è il parametro più importante.
2) tu dici: NO, perchè la resistenza varia molto e così la potenza
3) ioreplico: se l'importanza di un parametro ai fini degli effetti dannosi
si valuta con la sua stabilità (cosa illogica, ma introdotta da te), allora
quanto detto per la potenza vale anche per l'intensità (il che è vero, ma
cio' non togli che variando l'intensita in funzione della reistenza, hai
anche una variabilità degli effetti: fai tu stesso l'esempio dopo)
4) tu replichi: quanto sopra è illogico: perchè l'imntensità di corrente è
quella direttamente correlata col danno
Mah.. forse ti sfugge che è su questo che verte la discussione e quella di
sopra è, grazie a te, una presa di posizioen e non una discussione logica.
Non lo capisci? Bene!
Ti faccio un esempio più elementare:
1) Io dico: dasl colore delle nuvole nasce la pioggia
2) tu replichi: non dal colore, ma dalla dimensione. Il colore infatti è
variabile (come se per aversi un effetto fosse richiesta la costanza della
causa...mah: cmq eusto è il passaggio meno grave).
3) io replico: guarda che la variabilità del colore è pari a quella della
dimension
4) tu replichi: quanto sopra è illogico!!! Perchè la pioggia dipende dalla
dimensione e non dal colore delle nuvole
Osservazione: ma ti sei accorto di cosa stavamo parlando? Beh... quanto
sopra si riferisce alla stabilità o meno di una grandezza: non al fatto che
questa ghrandezza sia op meno quella più dannosa: tale dialogo serviva per
arrivare a questo,non per imporre il rporpio punto di vista.
Post by Daniele OrlandiEd è lì che sbagli. Una corrente di 1 ampére per 1 secondo probabilmente ti
uccide, una da 1 mA non ti uccide, indipendentemente da tensione o
resistenza che offri.
E lo sai perchè?
Rifletti sulla formula più giu'.
Post by Daniele OrlandiEcco l'analogia secondo la tua logica: "Non è vero che l'altezza è
determinante per sapere se ti spiaccicherai in una caduta, visto che puoi
buttarti anche da 10 cm".
Sbagliato!
Post by Daniele OrlandiSe sono immerso fino alla vita in acqua salata e con entrambe le mani
bagnate e salate agguanto un conduttore ci lascio le penne con pochissima
"potenza".
Guarda la formula più giù!
Certo!
Post by Daniele OrlandiPost by AlexIo, attraverso leggi fisiche sull'effetto Joule, ti ho dimostrato che -
almeno limitatamente agli effetti termici - conta l'energia Q e non
Q = R*I^2*t
Q non è l'energia. Q è la quantità di carica: Q = I*t
Vedi, Daniele, mi ero un po' accanito, ma me ne scuso. Il problema, che
avevo già intuito, è nella comprensione della fisica. Purtroppo queste cose
senza formule e leggi non si capiscono.
Se comunque l'obiettivo per te è avere ragione, allora ti dico che HAI
RAGIONE!
Le formule vanno capite, ne va fatta una0analisi dimensionale: non ci si
aggrappa alle lettere ed alle abitudini, in maniera meccanicistica.
R*I^2 è un altro modo di esprimere la potenza e la potanza moltiplicata per
t dà l'energia trasferita al resistore nel tempo t, che potrà essere tutta
dissipara come calore oppure no (pensa alla comune lampadina). Ora, io
questa energia, questo calore, ecc, posso indicarli copn le lettere che
voglio, nessuno impone di usare Q per la quantità di carica. Per di più è
d'uso usare la lettera Q per indicare l'energia che può generare calore oper
effetto Joule: vedi questo link che è tra i primi che una ricerca con Google
dà per "effetto Joule".
http://www.sapere.it/tca/minisite/scuola/studiafacile/fisica/id109.html
Quella importante relazione ti dice che se ti attacchi alla presa di casa e
poi ti butti, così attaccato, nella vasca da bagno contenente soluzione
salina, le cose che accaopno, sono:
R si riduce: diciamo che si dimezza. Per la prima lege di Ohm, accade che I
raddoppia.
P = R*I^2
il quadrato di I quadruplica e quindi nel complesso P raddoppia: come vedi I
e P sono coerenti ancora una volta.
Un approccio valido sarebbe: mantenendo costante I (cioè riducendo V in
maniera proporzionale alla riduzione di R, la P si riduce: come sono gli
effetti? Occhio: tu non HAI valutato questo...., ma una oprdinaria
situazione a V costante (la presa di casa). Non è che quando sei nella vasca
da bagno piena di acqua e sale, la tensione di rete si abbassa per mantenere
una intensità costante.... :-) Quindi inevitabilmente hai anche auemnto di
potenza con riduzione di R.
Quindi i tuoi discorsi fatti per dimostrare che I è responsabile del danno
non sono validi se basati sul dimostrare che I è alto tutte le volte che uno
si fa male, semplicemente perchè lo è sempre coerentemente anche P: è
chiaro? E' come dire che le nuvole sono grosse tutte le volte che sono anche
scure: e così non puoi dire, solo in base a questo, quale è la causa della
pioggia. Mi sono spiegato adesso?
Il punto non è che io non voglia credere che esistano effetti indipendenti
dalla potenza e dipendenti dall'intensità: il punto - molto semplice - è che
tu stai cercando di dimostrarlo sulla base del fatto che quando siamo
attraversati da alte intensità subiamo grossi danni: ma non troverai un solo
caso in cui questo avvenga a basse potenze. O meglio: lo troverai e
scoprirai che...il danno è minore :-)
Ripassa quelle relazioni matematiche e tutto sti sarà più chiaro.
Ooops.... stiamo scivolando verso l'OT: chiediamo venia al NG :-)
Ciao