On 2024-11-19, Alvin <***@nest.it> wrote:
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Post by AlvinPoi Pirelli Cavi ha chiuso.
Ma neanche per sogno!
Pirelli Cavi, nata nel 1879, non ha mai avuto difficolta' a vendere.
Ma nel 2005 Tronchetti Provera voleva espandere internazionalmente
il settore dei copertoni e per questo aveva bisogno di liquidita'.
E scelse di liberarsi completamente del settore cavi.
E lo fece in modo rapido: dando solo due settimane di scadenza
per le offerte dall'annuncio. Questo ha tagliato fuori gli
interessati industriali, lasciando in lizza solo le societa'
di investimento, che in quei anni godevano di un periodo d'oro.
Alla fine, si finalizzano 6 offerte non vincolanti, di cui 3
entrano nel confronto finale: Goldmann Sachs, Texas Pacific e
Bain Capital. La trattativa fu dura, con Pirelli avendo il
coltello dalla parte del manico (chiarisco: Pirelli Cavi non era
una impresa decotta, ma aveva finito un periodo di tre anni di
ristrutturazione, dopo una crescita selvaggia).
Nel Giugno 2005, Goldman Sachs accetta il valore di €1,3 miliardi
(incluso €0,69 miliardi di debiti), come unico investitore e si
prende l'intero ramo cavi.
Che resta in Italia, cambiando solo il nome: Prysmian (che
deriva da "Prysm", prisma, con "ian" a suggerire che e' un
qualcosa in movimento).
Nel 2006, Goldman propone ai dirigenti di acquistare il 7,5%
delle azioni della controllante. Il direttore e altri
17 accettano. Nel giro di due anni il debito viene assorbito
e la societa' viene quotata in borsa, con Mediobanca come
collocatore. Il prezzo di 15 euro per azione risulta in
richieste di acquisto quattro volte la quantita' offerta.
La capitalizzazione risultante era di €2,7 miliardi di
azioni ovvero €3,7 miliardi di azienda (contando €1 miliardo
di debito). Goldman con la quotazione in borsa vende il
46% delle sue azioni, tenendo il resto per una futura salita
delle quotazioni. Che la soddisfa nel 2010, quando Goldman
Sachs rimane solo con un 12% delle azioni, da quel momento
un investitore ordinario. Il controllo della Prysmian
dal 2010 e' tutto in mano ai 18 uomini, dirigenti e
direttore, che avevano acquistato quella quota di azioni
di controllo. E mi pare una delle prime esperienze
italiane di una azienda che deve rispondere a tanti piccoli
azionisti e non in mano a pochi grossi investitori.
Notare che Prysmian e' entrata subito nell'indice MIB di
S&P cioe' l'indice delle maggiori aziende italiane.
Nel 2011, Prysmian prende il controllo della olandes Draka
per un valore di €0,84 miliardi (a quel tempo la quarta
realta' nel mondo di cavi e fibre ottiche).
Nel 2017, Prysmian acquista la sua concorrente americana
General Cable per un valore di €3 miliardi, consolidando
cosi' la posizione di Prysmian come prima azienda nel
mondo del settore cavi (lo era gia' prima della acquisizione,
tanto piu' avendo acquistato il quarto in classifica,
come quarto era la Draka suo tempo).
Oggi il quartiere generale della Prysmian e' sempre a Milano,
i suoi dirigenti sono italiani. Fatturato di €15 miliardi
con 30'000 dipendenti sparsi su 112 stabilimenti in tutto
il mondo. In Italia ha stabilimenti in Piemonte (Quattordio
ex Alfacavi), Lombardia (TecnoBI), Toscana (a Livorno),
Campania (a Pignataro Maggiore e a Pozzuoli Arco Felice) e
Puglia (a Giovinazzo). Ha poi stabilimenti in Francia,
Germania, Olanda, Svizzera, Repubblica Ceca, Ungheria,
Romania, Slovacchia, Regno Unito, Spagna, Portogallo,
Tunisia, Estonia e ne aveva uno in Russia (ma quale
sara' lo stato oggi ?). Ho dimenticato il trittico
scandinavo: Finlandia, Norvegia e Svezia.
Poi ci sono Asia, Africa e le due Americhe.
E ovviamente anche in Australia (con uno
stabilmento a Dee Why vicino Sydney).
<https://www.prysmian.com/it>
Quindi, quando scrive "Pirelli Cavi" ha chiuso,
cosa intende dire ?
Se vede un cavo Prysmian, e' un cavo di una azienda
italiana che una volta andava sotto il nome di
Pirelli Cavi.