Post by GianlucaPost by Soviet_MarioDi fatti avevo menzionato l'iniezione a tutto spessore di un precursore
liquido in grado di reagire chimicamente con l'acqua formando SILICE
colloidale.
Sai che mi interesso dei fenomeni legati all'umidità.
anche io, per ragioni di sfortuna (ne sono afflitto) ! Ma non sono certo
un esperto
Post by GianlucaHo una domanda un po' tecnica che ti faccio qui e non sul ng di chimica
perché là non ne hai fatto cenno.
Premessa Il fenomeno della capillarità, che si quantifica con Jurin, è
innescato dalla affinità tra superfici dei materiali e l'acqua. In
sono parecchi i parametri. Uno è l'affinità tra la superficie e l'acqua,
ma conta anche la tensione superficiale (che è un indicatore della
coesione interna del liquido bagnante) che condiziona fortemente la
bagnabilità.
Post by Gianlucaparticolare, per materiali silicei (tutte le sabbie e le murature in
cotto) la superficie dei capillari presentano orientazioni di Si-O che
attraggono le molecole polari dell'acqua --> menisco verso l'alto.
la silice è fortemente idratabile, non rapida, ma tenacissima, e una
volta idrata è molto dura da disidratare a fondo
Post by GianlucaDomande 1) L'iniezione di silani-silossani - o formulazioni equivalenti
- tu dici che formano silice colloidale (occupando alla superficie Si-O
no no no no no no
solo gli ESTERI ortosilicici, che sono dei silicati organici, sono
"silica-forming" per idrolisi.
La reazione è questa
Si(OEt)4 + 2 H2O ==> SiO2 + 4 EtOH
EtOH è alcool etilico, volatile.
Non si usa il derivato metilico (meno costoso) per la volatilità estrema
e la maggiore tossicità del metanolo.
i siliconi sono refrattari all'idrolisi. Possono servire come IDROFOBANTI,
specie delle superfici lisce. Non sono sicurissimo di quanto possano ben
permeare un substrato poroso già fradicio di acqua, visto che il
substrato ama più l'acqua dei siliconi (che sono fortemente idrofobici).
Quindi come trattamento preventivo, oppure solo superficiale, per dare
idrorepellenza, okay. Non penso siano validi per scacciare l'acqua, che
odiano, ma è già tenacemente aggrappata ai pori.
discorso silani : normalmente servono per crosslinkare i polimeri
siliconi a presa neutra (non acetica). Qui direi che il termine è solo
accessorio al discorso. Si può trovare la parola "silanizzanti" in
contesti specifici, ad es. nella creazione di vetri o enamel
PERMANENTEMENTE idrofobizzati. La silanizzazione è una finitura
superficiale della silice che sostituisce i gruppi polari
Si-OH
con i gruppi (Stabili all'idrolisi e al dilavamento)
Si-O-Si(CH3)3
si usa il vetro silanizzato ad es. in "vetreria a svuotamento totale no
gocce, oppure cruscotti o infine per avere maggiore lavabilità con poca
acqua.
Post by Gianlucail posto dell'acqua, cioè idrofobizzando le superfici dei capillari -->
esatto ma questi imho non sono CURE per l'umidità esistente, solo
preventivi da mettere all'inizio. Oppure trattamenti per limitare la
persistenza delle gocce sulle superfici
Post by Gianlucaall'atto pratico significa che l'altezza interessata
dalle iniezioni rimane "bagnata"? Oppure "colloidale" lo usi con
un'accezione in senso lato (per me colloide significa miscuglio in fase
liquida...).
sorry, il termine è ambiguo.
No, per colloidale riferito alla silice significa che è solida (anche
anidra eventualmente) ma amorfa, con una grana microcristallina finissima
e molto "otturante"
Post by Gianluca2) Un trattamento preventivo in muratura asciutta è fattibile o la
diffusione dei silani-silossani necessita che il muro sia imbibito?
sottolineo : i silossani (o siliconi) sono idrofobizzanti ma non
strettamente turapori definitivi che formano silice.
Siliconizzare un mattone significa che la malta sopra non fa altro che
presa meccanica sulle asperità (Si rinuncia al contributo "chimico" dei
legami tra la calce e i silicati acidi, che qualcosa fa : tanto o poco
non lo so, e ho letto pure pareri diversi, tra i detrattori che dicono
che la formazione secondaria di altri minerali tardivi è irrilevante, ai
sostenitori che dicono che i muri a refrattari acidi e calce possono
persino in certa misura autoriparare le microfratture con l'umidità,
proprio per questa formazione di silicati di calcio tardivi ... io non so
che pensare).
P.S. non voglio nemmeno pensare cosa sarebbe intonacare un muro
idrofobizzato a siliconi :)21 \
Si potrebbe invece tranquillamente trattare i mattoni (meglio sfusi
ovviamente !!!) con il tetraetile ortosilicato per trasformarli in
mattoni non permeabili, e poi usarli esattamente come gli altri per i
primi due corsi .... certo, c'è la malta, ma lì magari basterebbe una
spruzzata corso per corso, è porosa.
Non ne ho mai letto, ma sono convinto che la presa con la malta sarebbe
persino migliore degli altri. Anche la polvere di quarzo (che è silice)
lega molto bene coi cementizi freschi, e tenacemente. Invatti la usano
per finitura di pavimentazioni.
Dato a fresco su fresco l'idrolisi sarebbe veloce.
rispetto al trattamento a posteriori ci sarebbe meno casini e
manodopera ... resta la rogna del costo vivo del reagente
ci potrebbe essere una soluzione alternativa : usare una malta
impenetrabile per i primi corsi. Un cemento "super-pozzolanico" che
somigli molto a quello romano (che è molto lento nella presa, matura
lentissimo, ma poi è autosigillante). Così te la cavi con poco come spesa.
purtroppo il cemento pozzolanico io non lo trovo più in giro, era molto
scuro, oggi trovi solo portland chiaro (che resiste ai sali poco e
niente). La pozzolana contiene già parecchia silice amorfa libera, e
reagisce con la calce (non con l'umidità). E' lento a "sigillare", ma lo
fa, forma un gel otturante bello tosto.